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Bambini iperattivi: vivaci e distratti. Pericolo negli USA

01-09-2011

Bambini iperattivi: vivaci e distratti. Pericolo negli USA

Oggigiorno i bambini vivaci e distratti sono sempre più numerosi e gli Stati Uniti iniziano ad allarmarsi.

 

UNA NUOVA MALATTIA. Il buongiorno si vede dal mattino. Ma non in questo caso purtroppo. Già da qualche anno, infatti, si parla di iperattività e deficit dell’attenzione, le due malattie più temute dai genitori del XXI secolo.

Negli Stati Uniti un bambino su dieci nella fascia di età 5-17 (ossia il 10%) soffre di questo problema. Inoltre a rendere ancora più allarmante il problema, secondo le recenti statistiche questo disturbo è aumentato del 30% negli ultimi dieci anni e aumenterà ancora.

 

LE CAUSE E LE CURE. Il paradosso è che gli studiosi non sanno spiegarsi il perché di questa evoluzione umana (se così si può chiamare). Il deficit di attenzione, infatti, ha origini ancora misteriose e, quindi, non si sa ancora come intervenire per curarlo.

 

LE CONSEGUENZE. Ma in cosa consiste esattamente? I bambini che soffrono di questo disturbo:

  • hanno difficoltà di concentrazione;
  • hanno notevoli difficoltà a memorizzare e non colgono i dettagli;
  • sono iperattivi: hanno bisogno di alzarsi e muoversi continuamente;
  • possono essere violenti, specie nei confronti dei loro pari;
  • spesso sono anche dislessici, disgrafici e discalculici.

UN TRISTE FUTURO. A tutto ciò occorre considerare un altro aspetto: ossia che questi bambini, crescendo, diventeranno adulti “difficili”. Ma sono proprio loro l’America di domani! Infatti il 50% di essi (una percentuale elevatissima) conserverà gli stessi sintomi anche nell’età adulta.

 

UN PROBLEMA MONDIALE. Questo disturbo, comunque, non è una prerogativa statunitense ma – ahimé – colpisce i bambini di tutto il mondo. Qualcuno sostiene: “Mal comune, mezzo gaudio”. Ma purtroppo non è così che si risolve la questione.

Diagnosi di questo tipo sono sempre più frequenti. Un aiuto, per quanto piccolo, è quello di affiancare questi bambini da docenti di sostegno durante l’orario scolastico ma non ci sono fondi per tutti.

Qualcuno accusa i medici di diagnosticare alcuni ragazzi con deficit di questo tipo quando, in realtà, sono semplicemente pigri e non hanno voglia di studiare o impegnarsi. E spesso diagnosi di questo tipo possono essere delle “stampelle” dietro cui nascondersi e, alla lunga, anche controproducenti.

Francesca NumeratiIl mio blog

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