Psicologia

Stressati e stanchi? Sindrome da Burn-out: attenti a non bruciarvi

13-06-2011

Stressati e stanchi? Sindrome da Burn-out: attenti a non bruciarvi

Immaginate di avere un lavoro d’ufficio o assistenziale e una famiglia. O forse questa è realmente questa la vostra situazione. Sulla scrivania fogli, documenti, un sacco di lavoro arretrato. Il telefono squilla all’impazzata, il capo che vi sta col fiato sul collo, clienti che fanno richieste assurde. Vostro figlio si è comportato male a scuola e l’insegnante vuole vedervi il più presto possibile. Il vostro compagno rimane impassibile e indifferente alle vostre richieste d’aiuto. Quando la situazione sembra sfuggirvi di mano, lo stress si trasforma in angoscia e può facilmente scatenarsi il burn-out.

 

Che cos’è  il burn-out? Il termine inglese burn-out significa letteralmente bruciarsi”, esaurirsi come un fiammifero consumato fino in fondo. Herbert Freudenberger e altri ricercatori coniarono questo termine a metà degli anni 70′, ed esso acquistò il significato di “stato di esaurimento determinato dall’avere a che fare con altri in situazioni impegnative sotto il profilo emotivo” anche “esaurimento fisico o emotivo , specie in seguito a stress prolungato o a eccessi” (American Heritage Dictionary) Anche se non esiste una precisa definizione medica, la sindrome del burn-out però, presenta sintomi caratteristici quali: stanchezza, mancanza di entusiasmo, senso di impotenza , disperazione e malessere generale. Chi ne è colpito spesso si sente spossato e si irrita facilmente . Tutti gli sforzi fatti sul lavoro o a casa possono sembrare inutili.

 

Questa condizione è debilitante in quanto riesce a indebolire, e persino rovinare, individui altrimenti sani, capaci e pieni di energia. La causa prima è lo stress accumulato, il tipo di stress che assale giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.

 

Proprio come ci sono persone più esposte al rischio di contrarre certe malattie, così ci sono categorie di persone più esposte al rischio del burn-out. “Perchè si scateni il burn-out” dice Elliot Aronson, docente di psicologia sociale all’università della California, “bisogna essere infiammati“, visto che l’espressione significa “bruciato”. Perciò chi rischia il burn-out è infiammato da grandi mete e ideali. Si dice che il burn-out colpisca spesso i migliori dipendenti delle aziende.

 

Tra i soggetti più vulnerabili vi sono coloro la cui professione comporta un impegno a livello umano, come assistenti sociali, psicologi, medici, infermieri e insegnanti. Costoro si danno da fare per aiutare la gente, sacrificandosi per migliorare la vita altrui, e possono essere colpiti dalla sindrome del burn-out quando si rendono conto che non riescono a conseguire gli obiettivi, a volte irraggiungibili, che si sono  posti. Madri amorevoli e casalinghe premurose possono fare la stessa fine per lo stesso motivo.

 

Perchè si arriva al burn-out?

Tre fattori giocano un ruolo fondamentale.

  • Grande quantità di preoccupazioni quotidiane che generano frustazioni. Se i problemi rimangono irrisolti, la frustazione aumenta fino a sfociare nel burn-out.
  • Mancanza di sostegno e il non avere nessuno con cui aprirsi. Anche in famiglia si possono verificare casi di burn-out, in quanto a volte la mancanza di comunicazione porta ognuno a essere sensibili solo verso i propri bisogni.
  • Sensazione di impotenza. Il burn-out nasce infatti dalla “frustazione di chi cerca di dare un contributo significativo e non gli viene prestata attenzione”.

 

Cosa fare per uscirne? Yutaka Ono, dell’istituto di medicina dell’università Keio, raccomanda tre cose per uscire dal burn-out: “Sentirsi padroni della propria vita, comunicare e avere il giusto punto di vista.”

 

Per vincere il senso di impotenza, dovete essere in grado di sentirvi padroni delle vostre emozioni e azioni. Quando giorno dopo giorno la frustrazione domina le emozioni e mortifica la capacità di risolvere i problemi, è facile credere che la situazione sia sfuggita di mano. Tuttavia, non rassegnatevi passivamente a questa situazione continuando a rimuginare pensieri negativi. Cercate di risolvere il problema un passo alla volta. Basta che iniziate a compiere azioni positive e comincerete a sentirvi meglio e padroni della situazione. Cercate di ridurre le irritazioni che vi inducono al disfattismo. Ad esempio, alcuni hanno la tendenza a prendersela per ogni sciocchezza. Insistono perchè le cose  vengano fatte in un certo modo e si irritano quando gli altri non si adeguano oppure provano frustazione a motivo dei propri insuccessi. Fissare delle norme troppo elevate e sentire di continuo di non riuscire a soddisfarle è un modo sicuro per andare incontro al burn-out.

 

Un altro utile consiglio è quello di cercare di essere modesti, nel senso di riconoscere i propri limiti o “avere moderata stima delle proprie capacità.” Questo può significare non accettare richieste irragionevoli sul lavoro. Potrebbe essere necessario accettare aiuto. Molti hanno paura a chiederlo perchè non vogliono essere considerati incapaci di svolgere il loro lavoro. Ma delegate quando potete. Rimarrete sorpresi vedendo che le cose vengono fatte senza che voi controlliate tutto.

 

Può darsi che abbiate bisogno di un pò di riposo. Una vacanza può fare miracoli per una potenziale vittima del burn-out. Ma se le circostanze non ve lo permettono, l’importante è che sappiate divertirvi. Concedendovi una pausa per spezzare ritmo potreste divenire anche più produttivi, stimolando la mente a prensare in modo creativo.

E’ interessante notare che i vigili del fuoco raramente soffrono di burn-out. Questo può dipendere dal fatto che, oltre ad essere considerati degli eroi, sono legati tra loro da un forte senso di cameratismo. Un gruppo su cui appoggiarsi e da cui ricevere sostegno può essere di aiuto. Per alcuni può essere il proprio compagno, o compagna, la famiglia, gli amici. Trovare un efficace fonte di sostegno emotivo è molto importante. Tutti hanno bisogno di qualcuno a cui poter confidare i propri sentimenti.

 

Infine, potrebbe essere necessario cambiare il modo di vedere le cose. Quando siamo troppo stressati, tendiamo a vedere tutto in chiave negativa e  a diventare prigionieri del nostro stesso pessimismo. Ma dobbiamo essere realistici. Chiedetevi se c’è davvero motivo di vedere le cose in maniera così negativa. “Potete cominciare pensando che se soffrite della sindrome del burn-out probabilmente è perchè siete in gamba, non perchè non lo siete”, dice la rivista Parents. Ricordate: le persone più soggette al burn-out sono quelle che hanno norme elevate e che si interessano degli altri.

 

Per aiutare una vittima del burn-out il modo migliore è dire una parola di apprezzamento. Si sentiranno apprezzati, e capiranno che il loro lavoro in realtà non è stato vano. Comunque se il problema persiste, sarebbe buono consigliargli una visita specialistica, e iniziare magari un ciclo di psicoterapia.

 

Siamo comunque tutti potenziali vittime, in quanto ogni lavoro e situazione che viviamo, sia che siamo studenti o dirigenti d’azienda, può portarci a “bruciarci” col fuoco dello stress. E’ molto importante prestare attenzione ad eventuali sintomi che si presentano, in modo da evitare conseguenze più gravi.

Insomma, attenti a non bruciarvi!

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