Attualità e Cronaca Rosa

Fukushima. Anziani giapponesi puliscono la centrale nucleare al posto dei giovani

24-06-2011

Fukushima. Anziani giapponesi puliscono la centrale nucleare al posto dei giovani

GIAPPONE. Una notizia che ha del miracoloso, in tempi in cui l’egoismo è prassi. In Giappone più di 200 anziani si sono offerti volontari per andare a lavorare al posto dei giovani nella Centrale Nucleare che ha subito i danni più gravi dopo il terremoto e lo tzunami del marzo scorso. Il gruppo di pensionati volontari sono spinti dall’altruismo e dalla consapevolezza di avere non più di 20 anni di vita. Sanno che il cancro da esposizione a radiazioni impiegherà più del tempo che resta loro realisticamente da vivere e quindi preferiscono esporre loro stessi al rischio e risparmiare così ai tanti giovani, che da tre mesi lottano per limitare i rischi della centrale danneggiata, una fine precoce.

 

CRISI ECONOMICA. Il terremoto e lo tzunami hanno peggiorato la già esistente crisi economica in Giappone. Secondo il New York Times i lavoratori giapponesi sono talmente disperati a causa della disoccupazione che dilaga nel Paese, che confluiscono in massa nella zona di Fukushima per trovare impiego nella zona della Centrale Nucleare. I disoccupati giungono a Fukushima sperando di entrare nei gruppi addetti alla ricostruzione e alla puliza, anche in cambio di paghe miserabili. Senza contare il rischio di malattie da esposizione. La maggior parte dei giapponesi che si recano a Fukushima proviene dalle zone colpite dallo tzunami.

 

CONDIZIONI DI LAVORO DISUMANE. Terribile la situazione lavorativa alla quale sono costretti i lavoratori di Fukushima: 12 ore di lavoro al giorno, esposizione alle radiazioni senza alcuna protezione, dormitori di 500 persone allestiti nelle palestre delle scuole. Eppure questa situazione non scoraggia i disoccupati che continuano ad arrivare in massa nelle zone contaminate, considerando che tutto sommato “il lavoro è sicuro, si sta in compagnia e si riceve il cibo gratis”.

 

Un disastro nel disastro quindi. Come se un terremoto devastante, lo tzunami e l’emergenza nucleare per il Giappone non fossero bastati.

Paola Totaro

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