Attualità e Cronaca Rosa

Cesare Battisti dal Brasile “Chiedo perdono ma non ho ucciso”. Vittime indignate

08-09-2011

Cesare Battisti dal Brasile “Chiedo perdono ma non ho ucciso”. Vittime indignate

Cesare Battisti dal Brasile chiede perdono come responsabile politico per gli attentanti degli anni ’70, ma nega d’aver ucciso

 

PERDONO. L’uomo libero Cesare Battisti (57 anni) dal Brasile parla e si racconta. L’uomo, condannato in contumacia all’ergastolo, con sentenze passate in giudicato, per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli anni di piombo, vive a Cananeia a 400 chilometri da San Paolo ospite di un amico di vecchia data Magno de Carvalho, ex prigioniero politico degli anni ’70. All’uomo il Brasile  ha accordato lo status di rifugiato politico. “Chiedo perdono come responsabile politico“. Ma nega la responsabilità diretta degli attentati ed il pentimento: “Non mi piace, è una ipocrisia, sinonimo di delazione, è legata alla religione“.  Dice di avere “compassione per le vittime” e di aver “pianto” quando ha saputo che “nell’attentato a Torreggiani è rimasto ferito anche il figlio” e comunque nega di essere il responsabile di quell’omicidio. Ritiene questa accusa nei suoi confronti “triste e infame“.  E continua: “Ricordo che ho pianto, fin da subito, da quando ho letto la notizia su La Notte di Milano“.

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LE VITTIME. La reazione delle vittime non si è fatta attendere. Primo fra tutti proprio Alberto Torreggiani: “Non può voltare pagina, mente” È indignato Alberto, figlio del gioielliere ucciso . Lui, in sedia a rotelle dal 1979 non ha dubbi: “È stato mollato dagli amici e ora cambia versione. Non può voltare pagina ma solo continuare a mentire. L’unico modo che avrebbe per farlo è sottoporsi a un giudizio popolare e mostrare le prove della sua innocenza di cui parla da anni e che non si sono mai viste“. E le lacrime di cui parla l’ex terrorista per lui sono “una bella fandonia, una presa in giro. Battisti sapeva quello che faceva. Le sue parole sono un’offesa ulteriore“. Anche Adriano Sabbadin, figlio di Lino ucciso nel 1979, è indignato per le parole di Battisti: “È il solito ipocrita, la smetta di tormentarci chissà quando troverà la dignità di tacere per sempre. È arrivato il momento che taccia. La smetta di girare il coltello nella piaga“.

 

 

BATTISTI SI DIFENDE.  «”Il punto – precisa l’ex terrorista – è che non ci sia confusione“, che tale assunzione di responsabilità non voglia dire confessione di partecipazione diretta” agli attentati. “Sento responsabilità – ha proseguito Battisti – per aver partecipato ai Proletari armati per il comunismo e mi assumo oggi una responsabilità maggiore di quella reale, di quella cioè che avevo all’epoca perchè ero un ragazzino“. Vive la sua condizione quasi come jolly e capro espiatorio “sono dappertutto, quando manca o non torna qualcosa sbattono dentro me” – ha giustificato le fughe fatte in diversi paesi (Francia, Messico, Brasile): altrimenti, ha sottolineato ribadendo quanto detto più volte, rischiava di «finire per pagare con l’ergastolo in Italia delitti che non ho commesso».

 

MINISTRO.  Il Ministro degli esteri Franco Frattini si unisce all’indignazione delle vittime:  “Sono dichiarazioni orribili che ovviamente non meritano nessuna risposta da parte istituzionale“.

Paola Totaro

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