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Bamboccione 41enne. I genitori vogliono mandarlo via di casa – Mestre

22-09-2011

Bamboccione 41enne. I genitori vogliono mandarlo via di casa – Mestre

Due anziani genitori si vedono costretti ad intimare al figlio 41enne di lasciare la loro casa, per via delle continue vessazioni nei loro confronti.

 

INSOPPORTABILE. Atteggiamemento ormai intollerabile quello di un 41enne di Mestre che vive ancora con i suoi genitori. “Mio figlio è un insopportabile bamboccione: a 41 anni vive ancora con noi. Lavora, ma non paga alcuna spesa. E in più pretende i vestiti lavati e stirati ogni giorno, e i pasti sempre pronti. Io e mia moglie non ce la facciamo più a sopportare le sue continue vessazioni, che possono manifestarsi anche in modo violento e aggressivo. Lei si è anche ammalata. Per favore, aiutateci a mandarlo via da casa». Questo l’accorato appello dell’ultra settantenne papà che si è rivolto all’Associazione Consumatori Adico di Mestre, ormai esasperato da una situazione senza vie d’uscita.

 

DEVE ANDARSENE. L’associazione alla quale il padre del “bamboccione” si è rivolto, si è subito attivata per cercare una soluzione. Ieri infatti attraverso un legale, l’Aduci ha intimato al figlio di lasciare una volta per tutte l’abitazione dei genitori, entro dieci giorni. In caso contrario si vedrebbero costretti a chiedere l’intervento del Tribunale per il cambio delle serrature di casa.

 

ANONIMATO. “Il padre pensionato era decisamente abbattuto e imbarazzato – dice l’avvocato dell’Adico -. Ci ha chiesto di mantenere il più rigoroso anonimato nel trattare il suo caso. Ha aspettato molto prima di rivolgersi a noi, sapendo che avevamo già trattato casi analoghi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Il ricovero in ospedale della madre, a causa delle sue continue pretese e di un comportamento non sempre pacifico. In circostanze del genere ci comportiamo con cautela, perché l’atteggiamento del figlio può essere determinato da problemi relazionali o occupazionali. Ma dalle nostre verifiche è emerso che si tratta di un dipendente regionale, con un più che decoroso lavoro, e stipendio, da impiegato. Io stesso, quando gli ho parlato, sono rimasto sorpreso dal suo atteggiamento, molto diverso da quello di altri uomini e donne della sua età che, per la perdita del posto di lavoro, non vogliono abbandonare la loro cameretta»”.

 

CASO SEMPRE PIÙ FREQUENTE. Non è la prima volta che l’Adico si trova a dover affrontare problematiche di questo tipo. “Sono oltre cinque i casi che abbiamo affrontato tra Venezia, Padova e Treviso. Tutti andati a buon fine, e prestando la massima attenzione nel separare le persone con problemi di diversa natura, dai figli di papà veri e propri, che comunque non mancano. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Perché il fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio“.

Paola Totaro

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