Attualità e Cronaca Rosa

Satellite in caduta sulla terra. Italia potrebbe essere raggiunta da frammenti. Indicazioni della Protezione Civile sulla sicurezza

22-09-2011

Satellite in caduta sulla terra. Italia potrebbe essere raggiunta da frammenti. Indicazioni della Protezione Civile sulla sicurezza

Frammenti di un satellite in caduta sulla terra potrebbero raggiungere le regioni del nord italia. Le probabilità al momento sono dello 0,9 %. Ecco le indicazioni di sicurezza della Protezione Civile.

UARS. Il veicolo spaziale Nasa denominato UARS (Upper Atmosphere Reserch Satellite) ormai in orbita dal 1991 nel 2005 è stato abbassato di orbita per favorire la sua disintegrazione in quanto ormai in fase di abbandono.

Nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 il processo di decadimento giungerà al suo epilogo entrando in contatto con l’atmosfera terrestre.

Sulla base delle simulazioni effettuate nel 2002 dalla Nasa, ipotizzando la frammentazione del satellite a 78 km di quota, alcuni componenti di dimensioni variabili, non avendo subito la totale disintegrazione dovuta al rientro negli strati più densi della nostra atmosfera, potrebbero raggiungere il suolo terrestre dopo aver percorso un arco di 800 km, interessando anche il territorio italiano.

Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la previsione di rientro sulla terra è centrata intorno alle 19:15 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle ore 13:00 del 23 settembre e si chiude alle ore 05:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le finestre di interesse per l’Italia sono al momento comprese tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre coinvolgendo potenzialmente le regioni del Nord Italia (Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano). Allo stato attuale non è quindi ancora possibile escludere la possibilità, corrispondente a una probabilità stimabile attualmente intorno allo 0,9%, che uno o più frammenti del satellite UARS possano cadere sul territorio italiano. Sarà possibile determinare con precisione l’area interessata e l’orario dell’impatto un’ora /40 minuti prima dell’evento stesso.

COMITATO OPERATIVO. In seduta permanente è stato convocato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, fino al cessato allarme, per analizzare gli scenari e prendere le decisioni in tempo reale. È stata costituita anche una struttura tecnica di supporto composta da esperti della Protezione Civile, ASI, Forze Armate, Vigili del Fuoco, ISPRA, ENAV, con il compito di monitorare l’evoluzione e informare il comitato operativo. Anche nelle regioni interessate si stanno costituendo centri di coordinamento. La protezione civile ha anche specificatamente chiesto agli organi di stampa di aggiornare i cittadini in merito, in tempo reale.

Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia la Protezione Civile consiglia di attuare i seguenti comportamenti di sicurezza.

INDICAZIONI DI SICUREZZA PER I CITTADINI:

Le simulazioni relative all’impatto dei frammenti sull’edilizia tipica degli anni Cinquanta confermano lo scenario generale di danno atteso, ossia la possibilità che i frammenti di maggiori dimensioni danneggino tetti e solai sottostanti, senza provocare il crollo degli edifici. 

Norme di auto protezione da adottare:

  • è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
  • i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
  • all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

La Protezione Civile fornirà aggiornamenti (il prossimo alle ore 20.00), che saranno via via più precisi con l’avvicinarsi dell’evento.

Paola Totaro

Articolo in continuo aggiornamento  – 22/09/2011 ore 18.49

AGGIORNAMENTO N. 1 – 22/09/2011 ore 20.34

Il presidente Roberto Cota tranquillizza i piemontesi sulle coseguenze del rischio di impatto del satellite dismesso Uars: “Non c’è alcuna esigenza di evacuazione, esiste un potenziale minimo rischio di impatto in una zona che potrebbe essere vicina al nostro territorio. Rischio modestissimo che potrebbe anche venir meno nella mattinata di domani. Invito i piemontesi ad informarsi nelle prossime ore della situazione, perché man mano che ci si avvicina all’orario dell’impatto con l’atmosfera del satellite si può essere più precisi sulle zone che potrebbero essere coinvolte dall’evento.” ‘Il nostro servizio di Protezione civile per tutta la giornata di venerdì – precisa l’assessore Roberto Ravello – aprirà la propria centrale operativa, perché potrebbe essere necessario prendere delle eventuali precauzioni, come non sostare in luoghi aperti”’.

(Fonte Itn News)

Aggiornamento n. 2 – 22/09/2011 – ore 21.11

Il Comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del Comitato Operativo, nell’aggiornamento delle ore 20:00 ha modificato lo scenario prospettato nel precedente punto di situazione.

 Sulla base degli ultimi dati disponibili, sia sullo stato orbitale che sull’attività solare prevista, la previsione di rientro è centrata intorno alle 19:20 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 14:00 del 23 settembre e si chiude alle 03:00 del 24 settembre. All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità, corrispondente ad una probabilità stimabile intorno allo 0,6%, che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio.

 La traiettoria. La principale novità è che solo una traiettoria potrà interessare l’Italia in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre. L’area potenzialmente a rischio, di conseguenza, è ridotta e interessa interamente le regioni Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, e parzialmente l’Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine).

Tutte le Regioni interessate e le Province Autonome hanno comunicato di aver attivato le proprie strutture operative che monitoreranno l’evolversi della situazione e adotteranno le misure necessarie in constante contatto con il Comitato centrale.

(Fonte Itn News)

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