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Donne nel web: lavoro o solitudine mediatica?

24-09-2011

Donne nel web: lavoro o solitudine mediatica?

Un interessante articolo sul blog del Corriere della Sera ci fornice uno spunto per parlare della rete e delle donne che vi lavorano: il web può veramente offrire un lavoro o può essere un ostacolo per la nostra socializzazione?
 
Il sito wwworkers.it ha stabilito che il 64% dei lavoratori online è di sesso femminile. Te lo aspettavi? Le donne sono dunque coloro che, più degli uomini, hanno deciso di intraprendere una professione nel web e ci sono riuscite perfettamente. Ma a cosa è dovuta questa decisione?
 
Secondo l’opinione degli esperti e alcuni studi condotti negli ultimi anni, ciò che spinge la donna a lavorare da casa, davanti ad un computer, è l’esperienza dell’essere madre. Avere un bambino ed una famiglia da curare spinge molte donne a voler passare molto più tempo a casa che in ufficio, ecco perché aumentano le richieste di un lavoro part-time o la ricerca di un lavoro da svolgere in internet.
 
La passione lavorativa non è più, dunque, la prima regola delle donne del web, ma passa in seconda posizione, preceduta dalla famiglia. Chi ha ottenuto la possibilità di lavorare part-time da casa propria si dice adesso una donna felice ed impegnata, ma sempre vicina alla propria famiglia. Chi invece sta pensando di fare la stessa scelta si trova combattuta tra la difficoltà dell’avere uno stipendio fisso e la possibilità di seguire i propri bimbi ogni momento.
 
La donna di oggi (madre o moglie che sia) sfrutta il web per lavoro, ma anche per fare la spesa. Oltre i normali negozi, si cercano oggi pannolini e pappe attraverso siti internet come Ebay, approfittando dei prezzi più bassi e di una vasta comunità di persone che ogni giorno mettono in vendita merce varia. Shopping e lavoro, dunque, uniti alla voglia di stare a casa e lavorare davanto ad un pc.
 
Ma chi sono queste donne che lavorano nel web? Sono donne normalissime: madri e mogli che vendono le proprie creazioni in internet, psicologhe che affrontano i pazienti dietro una webcam, giornaliste che scrivono e raccontano la quotidianità dietro ad un pc. Ma tutto questo lavoro online non rischia di allontanarle dalla realtà? Non c’è la possibilità che si isolino, dando più importanza ad un pc che ad un amico in carne ed ossa?
 
Il dubbio finale è: il web può veramente essere un’opportunità di lavoro o rischia di diventare solo un modo per rimanere chiusi in casa, senza nessuno con cui relazionarci?
 
Niciarelli BeatriceIl mio sito

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