Attualità e Cronaca Rosa

Cardinal Bagnasco. Questione morale: “Bisogna purificare l’aria”

27-09-2011

Cardinal Bagnasco. Questione morale: “Bisogna purificare l’aria”

Angelo Bagnasco, presidente della CEI, durante il consiglio permanente dei vescovi a Roma è inequivocabile: “Bisogna purificare l’aria dai comportamenti licenziosi”.

 

LE DICHIARAZIONI. Dopo le tante preghiere ed invocazioni dei cattolici e dei laici, il presidente della CEI, Angelo Bagnasco si esprime sul degrado morale nel mondo politico in cui il nostro Paese si è ormai impantanato. Usa parole dure, che pur non avendo un soggetto esplicito arrivano lì dove devo colpire. Bagnasco dice: “I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in sé stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà.” Così il cardinal Bagnasco descrive l’atmosfera che si respira in Italia, parla di comportamenti licenziosi che ammorbano l’aria, che producono lo sgomento della collettività e che danneggiano l’immagine del Paese all’estero. Non si limita alla morale da camera da letto, no, Bagnasco parla anche di corruzione, la paragona ad una piovra inesausta dai tentacoli mobilissimi. Una piovra che riesce a colpire destra e sinistra in modo equo, senza distinzioni di credo politico. Una piaga, per la nostra Italia. Bagnasco si esprime, quindi sulla questione morale sia che essa riguardi il pubblico sia che riguardi il privato, quasi come fece Berlinguer nel 1977, portando la questione morale al centro del programma politico del PCI. Insomma, dopo trentacinque anni è come se Don Camillo e Peppone avessero trovato un punto d’incontro: quello dell’integrità morale ed etica. Chi fa politica, infatti dovrebbe rispettare i principi dell’etica comune, della morale non scritta in modo da poter contribuire a generare il vero patrimonio pubblico: la res pubblica, la cosa pubblica.

 

LA QUESTIONE MORALE. Il senso del dovere, del cammino comune, dell’onorabilità e del rispetto della Costituzione, sono ormai echi di parole cancellate dal vocabolario politico. Bagnasco parla di un impoverimento del linguaggio politico, ormai ridotto a rivendicazioni ed accuse tra le diverse fazioni, al cercare e trovare lo scandalo più grave, quello più vergognoso a cui la collettività assiste inebetita, senza aver la forza di reagire e di indignarsi. È come se tutto fosse normale: mafia, corruzione, tangenti, sesso e politica, sono diventati fenomeni “quasi” normali, vi si assiste cercando di trovare il politico pulito, quello senza macchia.
La questione morale avvolge, quindi, il nostro Paese impoverendolo dal punto di vista culturale, ne ferisce la democrazia, mortifica i giovani che assistono a questo spettacolo impietoso che spezza ogni loro aspettativa per il futuro. La cura a questa patologia c’è ed è quella di battersi per invertire la tendenza, per riportare in alto quei valori ormai messi al macero, il non chiudere gli occhi per non vedere o far finta di non sentire. Bisogna indignarsi, reagire ed impegnarsi per la rinascita della nostra Repubblica e con la benedizione della Chiesa, forse il miracolo può avvenire.

Francesca Pica

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