Cassano – Intervento al cuore, riuscito. “In campo fra sei mesi”

Antonio Cassano è stato operato stamattina nel Policlinico di Milano. L’intervento in anestesia locale è andato bene.

L’OPERAZIONE – Non si smentisce mai Cassano. Sempre allegro e scherzoso, non ha potuto fare a meno di intrattenere i medici e gli infermieri del Policlinico di Milano durante il suo intervento. Effettuato in anestesia locale, l’operazione è durata complessivamente un’oretta comprensiva di preparazione. Alle 9 del mattino era già nella sua stanza di ritorno dalla sala operatoria. Il cardiologo Mario Carminati del Policlinico San Donato ha avuto il compito di chiudere il “forame ovale pervio” che ha causato l’ischemia del calciatore sabato scorso. “Il difetto cardiaco di Cassano ” ha spiegato il dottor Carminati all’Ansa, “è un’anomalia che è presente in una percentuale alta nella popolazione ma questo non significa che va chiuso in tutte le persone. L’indicazione per effettuare questa procedura c’è soprattutto in persone giovani senza alcun apparente fattore di rischio in cui avviene una ischemia cerebrale di natura non precisata.Come terapia di prevenzione, si posiziona allora questo ombrellino che impedirà il passaggio anomalo di sangue dall’atrio destro a quello sinistro“.

IL RECUPERO – Cassano rimarrà in ospedale ancora per altri due giorni e poi da lì comincerà la fisioterapia per poter riprendere a giocare al più presto. Non prima che siano però trascorsi sei mesi. Intanto il mondo del calcio e delle tifoserie si stringono intorno a Cassano. In mattinata Florentino Perez, presidente del Real Madrid, squadra nella quale Cassano ha giocato, gli ha fatto avere questo messaggio di augurio: “Cassano, ti auguro ogni bene e sono sicuro che tutto andrà per il meglio. Se ti possiamo aiutare in qualche modo, il Real Madrid è a tua disposizione. Un abbraccio forte“. La moglie Carolina e la mamma Giovanna sono tornate a casa alle 9:30, dopo aver salutato il marito e il figlio dopo l’operazione. Ora non resta solo che augurare una pronta guarigione al fenomeno barese.

Elisa Renna