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Le rughe sono subdole! Guarda qua…ne ho un sacco e non me n’ero mai accorta. Eppure ci sono chissà da quanto! Sì, perchè queste scavano ogni giorno solchetti invisibili, si calcano un po’ di più ogni ora, ogni giorno. E tu non ci fa caso. Ci voleva una rimpatriata con i vecchi compagni di liceo…già, proprio vecchi! Li ho guardati e sono rimasta di sasso: i baldi giovani con i quali avevo diviso feste, risate sguaiate, pianti inconsolabili e piccole depravazioni, adesso, pur con la stessa faccia, mostrano stampati in faccia i segni del tempo. Lì per lì mi sono compiaciuta, non credevo di avere tante rughe. E invece ci sono e come! Anche loro mi avranno vista invecchiata, perché lo sono. E non me n’ero accorta!
Ebbi dei sospetti quando beccai in flagranza di reato quei tre capelli bianchi. Ma bastò una corsa dalla parrucchiera per coprirli e non pensarci più fino alla tinta successiva. Ma le rughe… e pensare che mi specchio ogni giorno, come ho fatto a non farci caso? Ricordo che una volta trovai in un cassetto una vecchia foto di mia nonna da giovane. Rimasi sbalordita: io le somigliavo moltissimo. E guardandola in volto, vecchietta e piccolina, non l’avrei mai detto. La sua faccia era un tripudio di rughe più e meno sottili: mai e poi mai avrei pensato di trovare una somiglianza con me. Oddio…ruga dopo ruga diventerò anche io tutta grinzosa?
Penso poi ad un altro volto che mi è familiare e che anche quello mi assomiglia: il viso di mia figlia. A dieci anni la sua pelle è tirata e compatta, non un solo segno. E in lei rivedo me tanti anni fa. C’è il mio viso di bambina che mi guarda tramite mia figlia e il mio viso di vecchietta che mi guarda con i miei occhi mediante quelli di mia nonna. Una bambina non ha rughe attorno alla bocca perchè non ha ancora riso abbastanza. Non ha rughe intorno agli occhi perchè non ha pianto, non si è stupita, non ha guardato abbastanza. Una bambina non ha rughe sulla fronte perchè non si è mai preoccupata troppo, non si è mai sentita responsabile, indispensabile.
Anna Magnani diceva ai suoi truccatori di non toglierle nemmeno una ruga, perché se le era tutte pagate care. Penso che avesse ragione. Ogni ruga che mi è spuntata lo ha fatto in ricordo di momenti vissuti, di emozioni provate, di tempeste ormai passate. Qundi c’è di che andarne fiera! Ecco, però…coprirne qualcuna non sarebbe poi tanto male, no?
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