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Di solito è l’argomento clou di inizio anno…Come sarà il mio segno quest’anno? Cosa mi porterà? Dopo aver superato indenni Natale, tra pranzi più o meno calorici, esami da preparare o compiti da far fare a prole e/o nipotini, senza contare quell’adorabile figlio di amici, per cui ci siamo sciroppate una fila di due ore al negozio di giocattoli, che vedendo il nostro regalo per la Befana ha istericamente sentenziato, tra le facce beote dei genitori “Non mi piace!!!”…di solito siamo lì a cercare nel magazine preferito cosa Venere ci preparerà nei prossimi 365 giorni. Ma non è prerogativa “gennaiesca”. Ad ogni compleanno scatta l’immancabile “Di che segno sei?”
Qualche anno fa sentii un proposito abbastanza curioso da parte di un’amica: “Quest’anno non voglio più leggere l’oroscopo, né a inizio anno né durante i mesi”. Tra le facce divertite della comitiva, giurò che voleva abbandonare il rito di non uscire di casa senza aver prima letto sul giornale o sul web la previsione del giorno per il suo segno zodiacale. Lì per lì non diedi peso alle sue parole. Ma nel corso degli anni, anche nell’ambito del lavoro, mi sono resa conto di come davvero moltissime persone diano un’ importanza notevole ad oroscopi, temi natali, karma e quant’altro.
Lungi da me l’idea di giudicare o ironizzare su questo argomento, per carità. Sono profondamente convinta che ognuno sia libero di credere in quello che lo rappresenti meglio. Le esperienze della vita ci portano a percorsi differenti e confermano o no quello che pensiamo, o pensavamo, fosse giusto per noi.
Senza questa premessa sarebbe impossibile parlare di qualsiasi argomento. La libertà di pensiero deve necessariamente andare di pari passo col rispetto delle opinioni degli altri, anche se a volte non le condividiamo. E’ l’unica via per una riflessione serena. Ecco quindi che il mio parlare di oroscopi non è un puntare il dito contro chi li legge, o contro i vari Branko o Paolo Fox, che sono pure simpatici. Io stessa mi trattengo con leggerezza ad ascoltare quando sento il mio segno.
L’argomento mi dà solo il “La” per riflettere con voi di quanto a volte le cose esterne ci influenzino più di quanto crediamo o vorremmo. Credo che la differenza sia tutta in quel “con leggerezza”. Se i piccoli riti quotidiani ci danno sicurezza, e ci incoraggiano ad essere più grintose e fiduciose di noi stesse nell’affrontare i fastidi di ogni giorno, poco male. Ma se abbiamo già deciso da una settimana che venerdì, visto che è il 17, sarà una giornata sfigata; se non vogliamo iniziare un lavoro di martedì perché porta male; se sappiamo in anticipo che pure quest’anno rimarremo zitelle perché Saturno transita in Leone e non Venere beh…forse è il caso di pensarci un attimo. Perché ogni cosa accade se c’è dietro una disposizione d’animo.
Avere deciso che non è il momento buono per una storia d’amore vuol dire che, se anche ci pedinasse il principe azzurro (ammesso che esista…e se esistesse credo sarebbe molto noioso… meglio uno tipo Jack Sparrow, no? Non solo non lo fileremmo, ma non lo vedremmo neanche. Se ci lasciamo intristire dal fatto che le stelle non promettano bene per il lavoro, forse ci passerà la voglia di spedire curricula e, magari, perderemmo quel lavoro tanto sospirato che ci permetterebbe di mettere su casa con lui. O ancora, se il nostro segno zodiacale è in fondo alla hit parade dei segni fortunati.. Potremmo decidere qualche volta di ignorarlo. In barba alla classifica, potremmo giocare lo stesso un gratta e vinci da un solo euro, visto mai.
Questo il senso della mia riflessione. Se proprio non riusciamo a mettere da parte le stelle, prendiamo le previsioni buone e accogliamo quelle un po’ severe come avvertimenti buoni, non come profezie. Magari qualcosa cambia… Per evitare così che astri faccia rima con….disastri. E allora buona giornata ragazze, di qualsiasi segno e ascendente siate… aiutate voi le stelle a rendervi felici!
Barbara
Dott.ssa Barbara Capponi
Psicologa
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