Referendum 12 e 13 Giugno: gli Italiani decidono il futuro della nazione
31-05-2011
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UN REFERENDUM MOLTO IMPORTANTE Il 12 e il 13 giugno, tutt’Italia è chiamata al voto; i quesiti che riguardano la privatizzazione dell’acqua (2 quesiti), il legittimo impedimento e il nucleare. Il referendum è di tipo abrogativo e potrebbe creare confusione, specialmente per chi non ha mai votato prima. La domanda verrà posta in forma negativa, ad esempio: ‘vuoi tu abrogare l’emendamento che sancisce la costruzione delle centrali nucleari?’, nel caso in cui siate a favore e dunque NON volete il nucleare dovete votare SI, in caso contrario siate favorevoli, dovete votare NO. Lo stesso ragionamento va applicato per gli altri quesiti.
In questi giorni c’è un confusione riguardo il referendum: infatti alcuni pensano che il referendum del 12 e 13 giugno non ci sarà in quanto il parlamento ha votato contro; ma ciò non è vero, infatti solo la corte di cassazione può decidere se accogliere la richiesta del parlamento e dunque eliminare il referendum, oppure se respingerla, e lasciare la questione invariata.
Il 15 e il 16 Maggio in Sardegna si è già tenuto il referendum per il nucleare, i sardi sono stati chiamati alle urne per esprimere il loro parere sull’eventuale utilizzo del territorio sardo per la costruzione di centrali nucleari.La risposta del popolo sardo è stata abbastanza chiara, con un’affluenza alle urne del 60%, hanno raggiunto il 97% dei pareri contrari all’energia nucleare.
NUCLEARE – TEMA SCOTTANTE: Sulla possibilità del nucleare in Italia o meno ci sono diversi fattori che condizionano la faccenda: l’ondata di emozioni negative derivanti dall’ultimo disastro in Giappone; coloro che per interessi economici, vorrebbero avere il nucleare in Italia e coloro che pensano che avere il nucleare o meno in Italia non avrebbe alcuna differenza visto le centrali che ci ritroviamo al confine. Inoltre il nucleare è un’energia che potrebbe renderci quasi indipendenti dagli altri paesi europei e dalla Russa, dai quali acquistiamo energia e materie prime. È vero che avere le centrali al confine costituisce un pericolo, ma è anche vero che non ci sono solo i pericoli di disastri nucleari, bisognerebbe anche smaltire le scorie radio attive, in alcune parti d’Italia ci sono già problemi con i rifiuti normali, figuriamoci cosa sarebbe con quelli radioattivi. È vero che la centrale nucleare non produce CO2, ma è anche vero che prima di poter utilizzare l’energia prodotta devono passare dai 20 ai 30 anni. Molti esempi di metodi alternativi ci sono dati dalle energie provenienti da acqua, sole, vento. Ma entrando nell’ambito del profitto i guadagni con il nucleare sarebbero maggiori di quelli ricavati dal rinnovabile.
IL REFERENDUM SI FARÀ Essendo il popolo sovrano, ha il diritto/dovere di esprimere la sua opinione attraverso il referendum. Il governo ha rimandato il progetto nucleare all’anno prossimo, ma se vogliamo metterci una pietra sopra tutta la questione, basta un semplice SI o NO al referendum del 12 e del 13 giugno. Alcuni pensano che il referendum non avrà luogo, ma non è così: sinché la Corte della Cassazione non pronuncia un verdetto, il referendum c’è e si farà. É giusto che tutti i cittadini ne siano informati e che decidano delle sorti del proprio paese, sia che vogliano abrogare la legge o meno.
Valeria Granara
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