Attualità e Cronaca Rosa

Milano: azienda licenzia le Donne “che tornino a fare le casalinghe”

02-07-2011

Milano: azienda licenzia le Donne “che tornino a fare le casalinghe”

A Inzago, in provincia di Milano, l’azienda MaVib, produttrice di motori elettrici per impianti di condizionamento, ha preso una decisione shoccante. Quella di licenziare il suo personale femminile sostenendo che <<così avranno tempo di occuparsi maggiormente della famiglia>> e che <<lo stipendio delle donne, sul bilancio familiare, è il secondo stipendio>>.

 

I sindacati sono indignati e dichiarano che sembra di essere tornati nel Medioevo. A ciò si aggiunge la rabbia dei lavoratori – uomini e donne uniti – pronti a scioperare e protestare. Ma al momento decisivo, gli uomini sono entrati tutti in azienda a lavorare.

 

La MaVib è un’azienda a conduzione familiare fondata 25 anni fa, con 5 milioni di fatturato annuo, 30 dipendenti (di cui 12 uomini e 18 donne). Al momento si trova in crisi economica e ha deciso di prendere questa vergognosa decisione, senza considerare, però, che anche e soprattutto i dipendenti vivono la crisi in questo delicato momento politico ed economico.

 

Già dieci fa mesi ben 14 dipendenti erano finiti in cassa integrazione ordinaria. Ovviamente tutte donne, tranne uno. Il sindacalista, alla luce dei nuovi sviluppi, ritiene che si trattava di un’anticipazione di quanto stava per accadere. Il 30 giugno 2011, nella sede di Api (Associazione piccole medie imprese), l’amministratore delegato della società comunica la decisione. “Dopo la cassa integrazione è stato annunciato il licenziamento di 13 lavoratori scegliendoli rigorosamente di sesso femminile“, precisando che “quello portato a casa dalle donne è comunque il secondo stipendio“.

 

L’incontro viene sospeso e la notizia arriva nella zona industriale di Inzago, a pochi minuti alla sirena di fine giornata. Fuori dai cancelli gli operai si consultano brevemente. Tutti, nessuno escluso, decidono di presidiare la fabbrica, a partire dal giorno dopo, 1 luglio 2011. Ma stamattina, al momento di mettere in atto la protesta, arriva la spaccatura. Gli uomini decidono di entrare in azienda e di lavorare regolarmente rompendo la solidarietà con le colleghe.

 

La CGIL si è fatta carico di questa situazione e ha intenzione di intervenire per bloccare questa vergognosa discriminazione.

Francesca NumeratiIl mio blog

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