Libri

Emilio Salgari – A cento anni dalla sua morte, Sandokan vive ancora.

08-08-2011

Emilio Salgari – A cento anni dalla sua morte, Sandokan vive ancora.

Cento anni fa moriva Emilio Salgari.

 

CENTO ANNI FA. Tra le tante ricorrenze di questo 2011, ce n’è una minore ma che merita di essere ricordata: nel 1911, mentre l’Italia festeggiava i cinquanta anni, moriva Emilio Salgari. Molti giovani si domanderanno “chi era costui?”. Ce lo racconta il giornalista Silvino Gonzato ne La tempestosa vita di capitan Salgari, Guanda editore 2011. Emilio Salgari è un nome forse dimenticato oggi, ma le sue opere di fantasia hanno fatto sognare generazioni di giovani. Il Corsaro Nero, La perla di Labuan, quel Sandokan che ebbe nuova popolarità nella fascinosa incarnazione di Kabir Bedi negli anni Settanta, e tanti altri racconti ambientati in posti esotici ed emozionanti, hanno popolato la fantasia di generazioni di ragazzini (ultima, forse, quella di chi scrive queste righe).

 
 

EMOZIONI PER GIOVANI E MENO GIOVANI. Le descrizioni di battaglie, di animali, di grandi fiumi, di colori ed odori lontani, hanno emozionato per tanto tempo i giovani, e pure i meno giovani. Ed Emilio Salgari è stato il padre di tante emozioni, di tanti sogni, di tanta fantasia. Un padre strano, scombinato, un po’ matto. Un padre che non si è mai mosso da Verona, città dove era nato nel 1862. O meglio, si è anche mosso da Verona, per andare ad imbarcarsi a Venezia. Ma non è andato molto lontano, tanto da rientrare ben presto in patria. Ma, come ci mostra bene Gonzato, non c’è bisogno di andare in India per scrivere racconti esotici meravigliosi. Basta essere dotati di una fantasia fuori dall’ordinario, di un grande amore per la scrittura, di una sana faccia tosta e di un intuito geniale. Tutte caratteristiche che il nostro amico Emilio aveva in abbondanza, e che mostrava sin dalle prime fasi della sua vita.

 
VITA DI FANTASIA. Una vita avventurosa davvero, anche se non come quella di Sandokan. Una vita condotta a scrivere storie, a crederci, a farle credere agli altri. Una vita condotta in una disperata difesa del diritto di vivere a modo suo, senza dover rendere conto a nessuno di quanto faceva o diceva; una vita di fantasia, con Yanez, con il Corsaro Nero, con le grandi montagne ed i grandi mari. Non una vita piccola, in una piccola, anche se bellissima, città, alle prese con le piccole disavventure che una normale vita regala a tutti noi poveri mortali. Una vita un po’ da disadattato forse, ma che gli consentiva di scrivere, e di credere in quello che scriveva. Ma come poteva fare questo giovane scombinato a scrivere sempre e comunque senza essere mai disturbato da creditori, tasse, piccole e grandi miserie? Semplicemente grazie ad una donna straordinaria, Aida, sua moglie, che lo ama così com’è, che capisce che staccarlo dalle sue fantasie vorrebbe dire ucciderlo, e che per questo lo protegge, consentendogli di vivere i suoi sogni, risolvendogli i guai quotidiani, amandolo incondizionatamente, anche quando Emilio parte con la fantasia per chissà dove e per chissà quanto. Ed Emilio, che è mattocchio ma non sciocco, comprende l’amore di lei, e la contraccambia, in una storia che sembra davvero una favola. Ma la vita vera non è una favola, o se lo è ha un finale non scritto, e spesso non lieto.

 

SACRIFICIO D’AMORE. Ed ecco che Aida si ammala, perde il senno, finisce in manicomio. La realtà entra nella vita di Emilio tutta insieme. E con lei il pentimento per non aver capito che Aida proteggendolo dalla follia se l’era addossata e ne era stata distrutta. Emilio non sogna più, si lascia andare e si uccide. Di lui restano questi racconti meravigliosi; sogni ad occhi aperti, viaggi a disposizione di chiunque sappia volare lontano con la fantasia. Emilio resta un Peter Pan che non vuole crescere, ma che regala ai bambini, anche quando sono cresciuti, quei sogni senza i quali non si vive davvero. Una bella, malinconica, biografia quella di Gonzato; una biografia che invoglia a leggere di nuovo i libri di Emilio per sognare ancora.

 

Federico Smidile

Cosa ti piace?

cosa ne pensi?