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Embrioni congelati – Una legge per dare in adozione 9000 embrioni non impiantati

07-07-2011

Embrioni congelati – Una legge per dare in adozione 9000  embrioni non impiantati

Sono circa novemila gli embrioni concepiti e non impiantati nell’utero delle loro mamme che sono depositati nei centri specializzati in crioconservazione. Il dato si riferisce agli anni prima dell’entrata in vigore della legge 40 sulla fecondazione assistita del 2004. Quella stessa legge stanziava 400mila euro per istituire una bio-banca a Milano presso l’Ospedale Maggiore, banca che purtroppo non si è mai concretizzata.

 

ABBANDONATI. Questi embrioni sono di fatto abbandonati. Bambini mai nati, frutto dei programmi di procreazione medicalmente assistita e della scelta dei loro genitori, i quali avevendo già ottenuto una gravidanza al primo tentativo, hanno deciso di lasciarli in eredità ai centri medici, congelati in azoto liquido. L’Istituto superiore della Sanità ha svolto un censimento dei bambini mai nati. Si tratta di 3.415 dei quali si conosce il nome dei genitori e di altri 6.079 per i quali non è possibile risalire alla famiglia di provenienza.

 

PROPOSTA DI LEGGE Il deputato dell’Idv, Antonio Palagiano, ha presentato una proposta di legge inserita nell’Ordine del Giorno in Commissione Affari Sociali della Camera per consentire l’adozione di questi embrioni abbandonati, alle coppie che ne farebbero richiesta. “Prima dell’entrata in vigore della legge 40 in materia di fecondazione assistita – si legge nel documento depositato a Montecitorio – le coppie che in Italia accedevano a un programma di procreazione medicalmente assisitita godevano della possibilità di inseminare in vitro tutti o gran parte degli ovociti prodotti. Ciò al fine di praticare una selezione embrionale ed ottenere un numero di embrioni sufficiente a garantire successivi transfer, in caso di insuccesso, evitando alla donna ulteriori terapie ormonali“.

 

REQUISITI. La proposta di legge del deputato dell’Idv permetterebbe finalmente di dare una famiglia agli embrioni abbandonati. Gli aspiranti genitori dovrebbero rispondere a determinati requisiti: 1) essere coppie (di persone maggiorenni di sesso diverso), sposate o conviventi da almeno due anni; 2) La donna non dovrebbe superare quaranta anni, l’uomo quarantacinque; 3) La coppia non devrebbe avere figli. L’articolo 2 della proposta di legge prevede che possano essere accolte le domande presentate da coppie in cui uno solo dei componenti abbia figli propri vivi. 4) I gli aspiranti genitori dovrebbero dimostrare di essere in grado di garantire una stabilità economica al bimbo adottato. La proposta di legge prevede inoltre che tutte le procedure per l’impianto degli embrioni debbano essere svolte presso l’Ospedale Maggiore di Milano. Il nascituro sarebbe riconosciuto a tutti gli effetti di legge come figlio legittimo della coppia.

 

Paola Totaro

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