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A tutti sarà capitato di vedere gente distesa sui lettini in spiaggia intenta a godersi un rilassante massaggio tra un bagno e l’altro. Ma da oggi questi massaggi sono stati vietati in quanto considerati dannosi per la salute. Infatti molto spesso i massaggiatori ambulanti (per lo più ragazze orientali dal tipico cappellino di paglia) che girano per le spiagge non hanno le competenze adatte proporre questo tipo di servizio, seppur molto gettonato dai bagnanti in cerca di relax e distensione.
Insomma: questi presunti massaggiatori sono improvvisati e la spiaggia, con sabbia e polvere, non è un luogo idoneo per questo tipo di pratica. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, che ha firmato l’ordinanza (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 13 luglio 2011), ha fatto presente come ci sia, inoltre, mancanza di igiene delle mani: queste massaggiatrici infatti, passando da un cliente all’altro, potrebbero anche trasmettere infezioni della pelle come verruche e funghi. C’è addirittura che, alla fine del trattamento, si sia alzato dal lettino incriccato e con difficoltà di movimento. Una cosa è certa: mai farsi manipolare la zona cervicale. Troppo delicata per rischiare sotto mani sconosciute.
Anche gli olii, le pomate e gli altri prodotti utilizzati non hanno una provenienza sicura e certificata, pertanto potrebbero provocare sgradevoli reazioni allergiche. Pagare un massaggio solamente 20 euro contro i 50 o più che spenderemmo a casa può essere una forte tentazione, ma bisogna considerare anche altri aspetti e soprattutto quali possono essere le conseguenze sulla nostra salute.
Ora sono i sindaci delle località marittime a dover intervenire facendo rispettare l’ordinanza sui litorali. Essi dovranno anche avvisare le autorità nel caso in cui notassero contravvenzioni all’ordinanza stessa. Le sanzioni potranno raggiungere anche i 25000 euro. C’è chi fa presente anche un altro aspetto della questione: queste massaggiatrici hanno un regolare permesso di soggiorno, ma può capitare che dietro tutto ciò si possa celare anche lo sfruttamento della prostituzione “bordo mare”.
Francesca Numerati – Il mio blog
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