Attualità e Cronaca Rosa

Melania Rea, uccisa con tecnica militare. Parolisi “pericoloso”.

18-07-2011

Melania Rea, uccisa con tecnica militare. Parolisi “pericoloso”.

Il tentativo di “scannamento” particolare emerso dall’autopsia è riconducibile ad una vera e propria tecnica militare. Più dell’inquinamento delle prove gli inquirenti temono la “pericolosità” di Parolisi.

 

VITTIMA INERME.  Tutti gli indizi parlando di una donna che non si aspettava di essere aggredita. Melania non ha reagito, non ha pianto e non si è neppure difesa. Gli investigatori infatti dichiarano “Si fidava totalmente della persona con la quale si trovava in quel momento nel boschetto di Ripe…” e parlano di una donna che comprende di essere finita in trappola e affronta un’agonia di 45 minuti. L’unghia sotto la quale è stato trovato Dna di una donna è rimasta intatta nonostante fosse ricostruita e quindi molto fragile e questo ” esclude che ci sia stata lotta o resistenza da parte di Melania“. Il fatto poi che Melania sia stata aggredita durante un momento di intimità come quello dei bisogni fisiologici, è un ulteriore elemento contro il marito, Salvatore Parolisi, dicono gli investigatori.

 

INDIZI A SFAVORE DI PAROLISI. Il Caporalmaggiore (con compiti di istruttore delle reclute donne alla caserma Clementi) in caso di arresto dovrà rispondere anche di altri due elementi che lo indicano come presente al momento della morte di Melania. Il primo è l’ora del delitto (tra le 14 e le 15 del 18 aprile). Infatti in quelle ore a detta dello stesso Parolisi i coniugi avrebbero dovuto trovarsi a Colle San Marco per far giocare la figlia Vittoria. Il secondo elemento che incastra l’uomo è il fatto che i telefonini della coppia fossero agganciati alla nello stesso lasso di tempo alla cella di Ripe. Ad avere causato l’accellerazione nell’inchiesta comunque è stata la ricostruzione dell’omicidio che gli investigatori giudicano «di rara efferatezza».

 

PERICOLOSITÀ DELL’UOMO. Non tanto quindi un pericolo di fuga o di inquinamento delle prove da parte di Parolisi ma l’evidenza della pericolosità dell’uomo, ha spinto gli inquirenti alla richiesta d’arresto. Uomo che ha usato “tecniche di tipo militare” durante l’aggressione alla donna, la quale mentre con i calzoni abbassati tentava una impacciata quanto inutile fuga, è stata colpita da 6 coltellate alla schiena e 20 tra capo, collo e tronco. Con l’aggravante, che il tutto si sarebbe svolto alla presenza della piccola Vittoria di allora 18 mesi che dormiva nell’auto parcheggiata vicino allo chalet di Ripe, sostiene la Procura di Ascoli.

 

LA DIFESA CONTESTA.  I legali di Parolisi attaccano su tutti i fronti le tesi accusatorie della Procura, e puntano sul Dna di una donna trovato sotto l’unghia di Melania, ritengono “irrilevante” che nessuno abbia notato la coppia nel luogo e nell’ora del delitto e giudicano elemento scagionante il loro assistito l’ulteriore aggressione al cadavere della donna dopo 24 ore una prova dell’innocenza di Salvatore dato che lui, da quando ha denunciato la scomparsa di Melania, ha avuto gli occhi addosso di tutti“.  Parlano anche di “fantasie galoppanti” gli avvocati del caporalmaggiore riguardo il “bacio della morte”, in riferimento al Dna dell’uomo trovato sulla bocca di Melania e che invece per la Procura di Ascoli psarebbe la prova di un contatto tra vittima e assassino il quale ha tentato di tapparle la bocca.

 

ATTESA IN CASERMA. Parolisi dopo aver passato il fine settimana con la figlia Vittoria a Frattamaggiore, oggi tornerà in caserma ad Ascoli dove attenderà la decisione del Gip in merito il suo arresto. I rapporti con la famiglia Rea si sono rotti ed il fratello di Melania, Salvatore dichiara:  “Quando abbiamo saputo della sua doppia vita e della relazione con la soldatessa Ludovica siamo caduti dalle nuvole. L’arresto? Non sarebbe la peggiore delle notizie, almeno usciamo da questo limbo…”.

 

18/07/2011 ore 10.30

Notizia in continuo aggiornamento

 

Paola Totaro

 

 

 

  

PAROLISI IN CASERMA – Oggi il caporalmaggiore, che ha trascorso il fine settimana a Frattamaggiore con la piccola Vittoria, tornerà nella caserma di Ascoli, dove attenderà la decisione del gip. I rapporti con i genitori di Melania si sono rotti. Rocco, fratello di Salvatore, non nasconde l’angoscia: «Quando abbiamo saputo della sua doppia vita e della relazione con la soldatessa Ludovica siamo caduti dalle nuvole. L’arresto? Non sarebbe la peggiore delle notizie, almeno usciamo da questo limbo…».

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