San Raffaele – Suicida ex vice di Don Verzè. Il “giallo” della pistola.
18-07-2011
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A Milano, è morto suicida con un colpo di pistola, Mario Cal, ex Vicepresidente della Fondazione San Raffaele. L’avvocato “Era preoccupato per i debiti“. È giallo sullo spostamento della pistola usata dall’uomo.
PREOCCUPAZIONE. L’avvocato di Mario Cal, Rosario Minniti, conosceva molto bene il suo stato d’animo. “Cal era molto preoccupato, non tanto per l’inchiesta, quanto per la situazione del San Raffaele, perchè non c’era più la liquidità per pagare i fornitori“. Cal era stato sentito come persona informata sui fatti nell’ambito di un’inchiesta conoscitiva sui conti in rosso del San Raffaele che ammontano a 900 milioni di euro e che la Fondazione sta cercando di risanare con l’aiuto soprattutto del Vaticano che si è offerto di saldare i debiti. Il 7 luglio era anche variata la composizione del Consiglio d’Amministrazione. “Non c’erano i mezzi per far fronte al pagamento dei debiti – ha concluso il legale – sono molto dispiaciuto per la perdita di un caro cliente e un amico a cui sono stato vicino nei momenti di difficoltà, ma questa volta non mi è stato possibile”.
LA DINAMICA DEL SUICIDIO. Cal, dimissionario dalla settimana scorsa si è recato in ufficio intorno alle 10.30 per recuperare alcuni effetti personali, ha salutato la segretaria ed è entrato nel suo ex ufficio. La donna sentendo il colpo di pistola provenire dall’interno della stanza è entrata ed ha trovato l’uomo a terra in una pozza di sangue. Cal per suicidarsi ha usato una pistola a tamburo «Smith and Wesson» detenuta regolamente, che portava sempre con sé temendo aggressioni.
DUE LETTERE. Mario Cal ha scritto due lettere prima di uccidersi, una indirizzata alla moglie e l’altra alla sua segretaria. Per il momento ignoto il loro contenuto. La Polizia Scientifica sta procedendo al rilievo delle impronte digitali sulle buste. La moglie di Cal, giunta immediatamente al San Raffaele è in stato di shock. Né lei né le più strette collaboratrici avevano avuto sentore delle intenzioni di Cal, molto probabilmente perché, spiega Minniti “era un uomo forte“.
PISTOLA SPOSTATA. Nell’inchiesta subito aperta dalla Procura, spunta anche “il giallo” della pistola. L’arma usata dall’ex vice presidente del San Raffaele, Mario Cal, per uccidersi stamani, è stata infatti spostata e infilata in un sacchetto da una persona, ancora non identificata, probabilmente una delle prime ad entrare nella stanza nella quale si era consumata la tragedia. Il pm Maurizio Ascione ha disposto quindi degli accertamenti per identificare chi, sicuramente in buona fede, ha spostato l’arma senza rendersi conto di aver inquinato la scena del suicidio.
Paola Totaro
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