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Ieri un missile libico ha quasi colpito una nave della Marina Militare Italiana. Il governo di Tripoli aveva smentito, mentre oggi ha cambiato versione e rivendicato l’attacco.
CADUTO IN ACQUA. Alle 10.40 di ieri, un missile è stato lanciato dalla Libia contro la nave della Marina Militare “Bersagliere“. Il missile però è caduto in acqua ad una distanza di circa due chilometri dall’imbarcazione. L’equipaggio ha reagito bene all’incombenza del pericolo. “Abbiamo visto il missile arrivare sempre più vicino, finché è caduto in mare. L’equipaggio ha saputo reagire prontamente, manovrando la nave in acque più sicure“, riferisce il comandante di fregata del “Bersagliere” Gennaro Falcone. Non è chiaro se si tratti di un missile terra-mare, un missile terra-acqua o di un razzo. Dai primi esami balistici però è confermato che l’ordigno sia partito dalle coste della città di Zliten.
TRIPOLI RIVENDICA. Il governo libico, che nella giornata di ieri aveva smentito di essere responsabile del lancio contro la nave italiana, ha oggi rivendicato l’attacco tramite il portavoce Mussa Ibrahim. Lo riferisce la Cnn. Il ministro della difesa Ignazio La Russa non crede però alla versione di Tripoli. “Prendo atto di quello che dice il governo libico ma in ogni caso le loro parole appaiono, in tutta evidenza, mera propaganda“, sostiene il ministro.
FORSE UN RAZZO. “Un missile sarebbe dovuto essere guidato da un radar che Gheddafi, sempre che ne abbia ancora disponibilità, non può accendere perché un minuto dopo sarebbero distrutti. Al massimo, – spiega il ministro – poteva essere un razzo“. La Russa liquida l’accaduto come un “fatto episodico” che non ha nulla a che vedere con i lanci di missili libici verso Lampedusa del 1986. Inoltre, aggiunge il ministro, “neanche un bambino commetterebbe un errore di due chilometri, con nessun tipo di arma”. La vicepresidente del Senato Emma Bonino non concorda con le parole del ministro: “è abbastanza spettacolare che un ministro abbia sostenuto che l’Italia non fosse l’obiettivo. In una situazione di conflitto è evidente che il regime di Gheddafi non fa sconti a nessuno, ivi compresi i meglio amici del passato“.
ESERCITO LIBICO. Il portavoce del governo libico Ibrahim, ai cronisti presenti a Tripoli ha riferito: “Il nostro esercito è ancora molto forte. Non abbiamo ancora usato la nostra vera potenza militare” e smentisce le voci secondo cui le forze armate pro-Gheddafi siano state ridotte del 20%. “Se fossero state ridotte io che cosa ci starei a fare qui?”.
Elisa Renna
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