Attualità e Cronaca Rosa

Bunker di Gheddafi, preso. Il Raìs parla alla radio da un nuovo nascondiglio

24-08-2011

Bunker di Gheddafi, preso. Il Raìs parla alla radio da un nuovo nascondiglio

Il bunker di Bab al-Aziziya del Colonnello Gheddafi è stato conquistato dai ribelli. Dopo quasi due giorni di assedio il nascondiglio del raìs è caduto, ma di Gheddafi nessuna traccia.

 

L’ATTACCO. Il bunker è stato attaccato dall’ingresso ovest, mentre la NATO copriva l’avanzata delle truppe ribelli con bombardamenti a tappeto. Durante l’operazione però, forse complice l’euforia per la vittoria, i ribelli si sono lasciati scappare due dei figli del Colonnello, Saif al Islam e Mohammed, nascosti a Bab al-Aziziya. Ad ammetterlo è stato Ibrahim Dabbashi, rappresentante dei ribelli alle Nazioni Unite, ex rappresentante del regime di Gheddafi all’ONU e figura chiave nell’opposizione al raìs.

La battaglia per la conquista dell’ultimo baluardo del regime, protrattasi per tre giorni, è ancora in corso in alcune zone di Tripoli e secondo una stima del Consiglio Nazionale di Transizione libico (CNT) è costata finora oltre 400 morti.

 

GHEDDAFI PARLA ALLA RADIO. Il bunker è dunque in mano alle forze di opposizione, ma Muammar Gheddafi continua a scappare. Il Colonnello non ha mancato di far sapere alla popolazione libica che non si arrenderà ai “traditori”. “Morte o vittoria contro l’aggressore” ha annunciato a una radio locale e ha precisato che “La ritirata da Bab al-Aziziya è stata una mossa tattica”. Il raìs ha addirittura dichiarato di aver girato per le vie di Tripoli in incognito e di aver notato che sono ancora molti i giovani pronti a difendere la capitale dall’invasore. Un portavoce governativo ha aggiunto che la resistenza “potrà reggere per mesi, forse anni” e ha promesso che le forze lealiste trasformeranno “il Paese in un vulcano, con esplosioni e lava incandescente”.

Nella notte la tv al-Arabiya ha riferito che decine di missili Grad sarebbero stati lanciati su Tripoli e che combattenti fedeli al raìs avrebbero attaccato la città di Ajelat, a ovest della capitale.

 

TRIPOLI BRUCIA. Nel frattempo non cessano i bombardamenti su Tripoli: almeno dieci esplosioni sono state udite in mattinata nella zona orientale della città, presumibilmente nella zona di Abu Slimi, mentre i jet della NATO continuano a sorvolare il cielo. Teatro di accesi combattimenti è l’aeroporto della capitale, mentre continua a resistere Sirte, una delle città emblema del regime, da dove lunedì notte sono partite truppe lealiste dirette verso Tripoli ma intercettate e bloccate dai ribelli. Mentre sono in corso negoziati per la resa di Sirte senza ulteriore spargimento di sangue, duri scontri sono in corso a Sabha, località a circa 600 chilometri a sud della capitale libica.

 

GIORNALISTI IN MANO AI LEALISTI. Le forze fedeli a Gheddafi controllano anche l’Hotel Rixos di Tripoli, nel quale da cinque giorni 35 giornalisti stranieri sono praticamente tenuti in ostaggio. Matthew Price, inviato della BBC ha raccontato che l’edificio è circondato da soldati e cecchini che controllano ogni movimento dei giornalisti, limitandone i movimenti e impedendo loro di lasciare l’albergo.

 

Valentina Severin

Cosa ti piace?

cosa ne pensi?