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Quattro giornalisti italiani sono stati rapiti in Libia. Sono finiti nelle mani di miliziani libici, apparentemente lealisti, nella mattinata di mercoledì. I rapiti sono: due inviati del Corriere della Sera, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina, uno della Stampa, Domenico Quirico, e uno di Avvenire, Claudio Monici. I quattro stavano viaggiando sulla stessa auto tra Zawiah e Tripoli (80 chilometri dalla capitale), quando un gruppo di civili li ha bloccati, uccidendo l’autista che li accompagnava. La notizia del sequestro è stata confermata dalla Farnesina.
24/08/2011 ore 21.05
Aggiornamento 24/08/2011 ore 21.33
Prime notizie da parte dei rapiti. “Stiamo bene”. Queste le parole che il giornalista Claudio Monici, uno dei quattro reporter italiani rapiti in Libia, ha detto al telefono mettendosi in contatto con il quotidiano ‘Avvenire’. Il cronista avrebbe anche aggiunto che a rapire il gruppo di corrispondenti italiani sarebbero state persone legate al colonnello Gheddafi.
Aggiornamento 24/08/2011 ore 21.40
Dopo essere stati rapiti i giornalisti sono stati consegnati ai militari: da questo si deduce che i giornalisti siano in mano a truppe lealiste. Monici ha detto ai colleghi: “Siamo stati malmenati, ma stiamo bene”.Il console di Bengasi Guido De Sanctis ha detto all’Ansa che giornalisti sono stati portati in un appartamento a Tripoli, tra Bab Al-Aziziya e l’Hotel Rixos. È proprio lui che ha parlato con uno dei giornalisti. Gli inviati “stanno bene” ed hanno fatto sapere, nella telefonata, che al termine del Ramadan “sono stati anche rifocillati con cibo e acqua”. Dall’appartamento, ha aggiunto, si vede un noto centro commerciale di proprietà della figlia di Gheddafi. Al giornalista dell’Avvenire è stato permesso di fare più di una telefonata. E questa circostanza, oltre al buon trattamento ricevuto dai nostri connazionali, ha spiegato ancora il console De Sanctis, “viene interpretata come un buon segno”.
La Farnesina ha confermato il sequestro, precisando che “sembrerebbe da parte delle forze lealiste”. È stata attivata l’unità di crisi che con la presidenza del Consiglio sta seguendo il caso, in continuo contatto con il ministero degli Esteri. Un appello per la liberazione è stato lanciato dall’Ue per bocca del portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Catherine Ashton: ”Auspichiamo che i giornalisti italiani rapiti siano rilasciati sani e salvi il prima possibile”.
Notizia in continuo aggiornamento
Paola Totaro
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