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Legge Brunetta – Ammalarsi: “un lusso che il lavoratore non potrà più permettersi”. Sollevata questione di legittimità

14-09-2011

Legge Brunetta – Ammalarsi: “un lusso che il lavoratore non potrà più permettersi”. Sollevata questione di legittimità

Il giudice del lavoro di Livorno ha emesso ordinanza di legittimità costituzionale riguardo la cosiddetta “Legge Brunetta”.

 

ORDINANZA. Il Giudice del lavoro di Livorno, Jaqueline Monica Magi, ha sollevato questione di legittimità costituzionale in merito l’articolo 71 della legge 133/2008, detta legge Brunetta, che prevede per i dipendenti pubblici una decurtazione dello stipendio per i primi 10 giorni di malattia. L’ordinanza del 05 agosto scorso è stata resa nota solo ieri da Unicobas della Toscana che assiste 50 tra docenti e lavoratori Ata. Il ricorso presentato al tribunale è stato accolto dal giudice.

 

MOTIVAZIONI. Molto chiare e nette le motivazioni indicate nell’ordinanza dalla dottoressa Magi. Con la legge Brunetta ammalarsi è diventato “un lusso che il lavoratore non potrà più permettersi” e ciò contrasta nettamente “con l’articolo 36 della Costituzione che prevede che sia garantita una retribuzione proporzionata e in ogni caso sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa”.

Sempre nell’ordinanza il giudice leggiamo che la legge Brunetta viola più norme costituzionali:

l’articolo 3, il principio d’uguaglianza, creando una “illegittima disparità” tra lavoratori pubblici e privati;

l’articolo 32, sul diritto alla salute che con questa norma viene condizionato;

l’articolo 36 sulla qualità della vita,  in quanto la decurtazione del guadagno è “tale da non garantire al lavoratore una vita dignitosa”;

e l’articolo 38 facendo “venire meno i mezzi di mantenimento e assistenza al cittadino in quel momento inabile al lavoro”.

 

TUTELA DELLA SALUTE. Giacomo Milillo, segretario dei Medici di Medicina Generale commenta: “Il rischio di un abbassamento della tutela della salute dei lavoratori esiste

 

REPLICA DEL MINISTERO. Il ministero della Pubblica Amministrazione respinge le accuse e riguardo la norma afferma che “esiste anche in altri contratti collettivi”.

Seguiremo senza dubbio gli sviluppi di questa vicenda che interessa in modo concreto tantissimi lavoratori.

Paola Totaro

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