Attualità e Cronaca Rosa

Campagna Unicef “Vogliamo Zero” contro la morte di bambini per malattie curabili

29-09-2011

Campagna Unicef “Vogliamo Zero” contro la morte di bambini per malattie curabili

Ancora tantissimi i bambini che muoiono per povertà nel mondo. Per cercare di risolvere questo problema l’Unicef ha lanciato una campagna di mobilitazione.

 

MALATTIE CURABILI. Un numero enorme, quello dei bambini che muoiono ogni anno per malattie curabili: 22.000 al giorno. La causa principale è purtroppo la povertà.

Per combattere questa terribile piaga l’Unicef ha lanciato la sua nuova Campagna di mobilitazione intitolata: “Vogliamo zero“. 

I contenuti di questa iniziativa sono stati illustrati in una conferenza a Roma dal Direttore Generale dell’Agenzia dell’Onu Anthony Lake insieme al Presidente dell’Unicef Italia Vincenzo Spadafora, accompagnati dai testimonial Lino Banfi ed Alberto Angela. Presente alla conferenza anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

MORTI INACCETABILI“. Il direttore generale sottolineato l’impegno dell’Unicef nel cercare di salvare più bambini possibile. “Le 22 mila morti che ancora si verificano oggi si possono evitare e rappresentano un obiettivo del lavoro dell’Unicef; Su quelle morti va posta la parola fine. Sono morti inaccettabili perché si tratta di malattie che si possono prevenire o curare con pochi centesimi. La mortalità infantile è figlia diretta della povertà, la gran parte delle morti avvengono nei paesi più poveri”, ha dichiarato Lake.

 

I TESTIMONIAL. Alberto Angela ha spiegato i motivi della sua decisione di collaborare con l’Unicef: “Ho deciso di aderire alla campagna perché avendo viaggiato molto nei paesi in via di sviluppo, conosco quelle realtà fatte di estrema povertà. Quando si è lì si percepisce che la soluzione è a portata di mano, ma c’è poca visibilità. Per questo, se può servire metto a disposizione la mia credibilità. Mi sento un po’ come un traghettatore che va da una sponda all’altra. Davvero basta poco per salvare la vita di tanti bambini”.

 

MORTI BIANCHE. Le morti bianche sono in netta diminuzione nel mondo ma ancora tantissime. Si è passati dai 12 milioni nel 1990 ai 7,6 milioni nel 2010, come è possibile leggere nell’ultimo rapporto Unicef. Questi dati sono confortanti comunque perché dimostrano che rispetto al 1990 sopravvivono 12000 bambini in più ogni giorno.

 

SITUAZIONE IN MIGLIORAMENTO. Che le cose stiano pian piano migliorando si può constatare soprattuto nell’Africa sub-sahariana, la regione dove a livello mondiale è più presente la piaga della mortalità infantile. Qui la diminuzione delle morti è raddoppiata: dall’1,2 per cento l’anno nel periodo 1990-2.000 al 2,4 nel decennio successivo. Infatti Lake ha sottolineato: “Questa notizia dimostra che possiamo realizzare dei progressi anche nei luoghi più poveri, concentrare maggiori investimenti sulle comunità più svantaggiate aiuterà a salvare più vite, in modo più rapido ed economico”.

 

MORTALITÀ SOTTO I CINQUE ANNI. Tra il 1990 e il 2010, il tasso di mortalità sotto i 5 anni è diminuito di oltre un terzo, da 88 decessi ogni mille nati vivi a 57. La diminuzione purtroppo non permette di raggiungere il 4° Obiettivo di Sviluppo del Millennio, che prevede una riduzione di due terzi del tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni entro il 2015.  Margaret Chan Direttore generale dell’Oms, ha così commentato: “La riduzione della mortalità infantile è legata a molti fattori, in particolare ad un maggiore accesso ai servizi sanitari in tutto il periodo neonatale. Così come la prevenzione e la cura delle malattie infantili, una migliore nutrizione, la copertura vaccinale, l’acqua e i servizi igienico-sanitari”, ha detto la Chan. “Questa è la prova che investire nella salute dei bambini è denaro ben speso, e un segno che abbiamo bisogno di accelerare gli investimenti nei prossimi anni”.

Sono diminuite anche le regioni nel mondo dove è presente la mortalità sotto i cinque anni dei bambini, che è ancora presente in: India, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan e Cina.

Ottimi risultati si sono ottenuti nelle zone più a rischio come il Niger dove nel 1990 il tasso di mortalità infantile era di 311 ogni mille nati vivi e nel 2010 è sceso a 143. Nel 2010 il Niger è stato uno dei cinque paesi che ha ottenuto i migliori risultati in termini di riduzione assoluta dei tassi di mortalità infantile sotto i 5 anni, insieme al Malawi, alla Liberia, a Timor-Est e alla Sierra Leone.

Ci sarà bisogno ancora di tanto impegno per assicurare la salvezza ed un’infanzia serena ad un numero sempre maggiore di bambini nel mondo. Ma partire da ciò che di buono si è già fatto sprona ed incoraggia a fare di più e meglio.

Paola Totaro

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