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Un ragazzo è stato rinviato a giudizio per aver preso da un espositore, forse tentando di rubarlo, un ovetto Kinder.
PAESE MALATO. Storie assurde di un Paese malato. Un ragazzo dovrà affrontare un processo per tentato furto di ovetto Kinder. Valore della refurtiva: 1 euro e 4 centesimi. Costo del processo: diverse migliaia di euro.
La storia risale a 2 anni fa quando Donato, allora diciottenne, si trovava nei pressi di un chioschetto ambulante di dolciumi a Montedarena, in compagnia di un amico. Il ragazzo si è avvicinato all’Ape Poker di Luciano (questo il nome dell’ambulante) per prendere un ovetto. Da questo momento le versioni divergono. Il ragazzo afferma d’averlo preso per mostrarlo al commerciante e pagarlo, l’uomo invece sostiene che invece il giovane l’avesse messo in tasca e al suo richiamo abbia ricevuto dallo studente una serie di insulti. E per questo il ragazzo è stato rinviato a giudizio anche per insulti.
Tutto falso» replica Donato. «Mi ha sgridato perché non dovevo toccarlo e gli ho chiesto pure scusa». Un banale litigio come ne accadono tanti. Ma il venditore ambulante non ha desistito ed ha chiamato i Carabinieri. Donato quindi è stato identificato e sentito in caserma. Alle due di notte quando è stato raggiunto dal padre ha anche provato a sistemare le cose con le scuse e una stretta di mano. Ma Luciano, niente, è rimasto sulle sue.
I giorni successivi diversi i tentativi di transazione che sono arrivati all’esorbitante cifra di 1600 euro, ma il rivenditore a quanto pare ne ha fatta una questione di principio ed ha così causato il rinvio a giudizio del ragazzo, che ora rischia un futuro da pregiudicato per furto… di un ovetto Kinder.
Il pubblico ministero Raffaele Graziano ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per furto ed ingiurie. Soltanto l’atto di citazione costa ben più del valore della refurtiva. Prossima udienza fissata per il 31 gennaio prossimo.VERSIONE IMPROBABILE. L’avvocato della famiglia, il dottor Pierotti conta di smontare l’accusa anche grazie all’informativa dei carabinieri, una paginetta che riassume la vicenda e che definisce «alquanto improbabile» la versione del commerciante. Infatti è stato constatato che Donato “indossava un pantalone jeans a vita bassa aderente e tale da impedire l’intromissione nella tasca di un uovo di cioccolato“.
Sperando che al Tribunale non venga la bella idea di ordinare una perizia per stabilire se un ovetto Kinder possa stare o meno nella tasca di jeans.
In qualunque caso si prevedono tempi lunghi per la definizione della causa. Un lungo calvario che dura già da due anni.
Paola Totaro
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