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Matrimoni in Italia: ci si sposa di meno, colpa anche della crisi
28-05-2011
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Secondo l’Istat nell’ultimo biennio i matrimoni hanno subito una diminuizione del 6%, si parla di 30.000di unioni in meno dal 2009 ad oggi. Il fenomeno interessa tutte le aree del Paese. Aumenta anche l’età media degli sposi che sale per gli uomini a 33 e per le donne a 30. Sono molteplici e diversi i fattori che spingono i giovani italiani a posticipare o ad accantonare del tutto l’idea di convolare a nozze.
Ruolo principale assume la situazione economica: per i giovani italiani è sempre più difficile trovare un lavoro e anche quando il tanto agognato impiego arriva bisogna convivere con la precarietà che lo accompagna. Da non sottovalutare il problema del costo esagerato, segnalato anche dal Codacons, che spinge le giovani coppie a preferire la convivenza.
Da notare il calo delle celebrazioni religiose e un aumento delle unioni di fatto: alla crisi economica si accompagna però anche la crisi dei valori o presunti tali. Per molti il vero colpevole di questo calo è la paura di iniziare una vita in coppia che leghi i due coniugi a responsabilità scritte. Considerare i problemi economici come unici colpevoli della diminuizione dei matrimoni risulta infatti superficiale; basta pensare per un attimo alle condizioni in cui molti dei nostri genitori si sono sposati. Riconferma dei dubbi sul matrimonio è anche l’aumento costante del numero di separazioni e divorzi. Molto spesso oltre alla coppia ne fanno le spese anche i bambini.
Per i giovani è forse un problema legato all’indipendenza, alla libertà di fare le proprie scelte di vita senza essere ostacolati dalle responsabilità che il formare una famiglia implica? La diminuzione delle unioni matrimoniali implica una “crisi” che va ben oltre a quella economica, e diventa sintomo di una società che vive un profonda crisi di valori del contesto familiare.
Giovanna Di Pietro
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