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Un uomo di 65 anni muore nell’auto che era diventata ormai la sua casa.
“Non c’è più il mio faro – afferma la sorella Anna Maria -, Silvio è sempre stato una guida, vorrei morire anch’io»
TORINO. Un parcheggio di poco distante da Ciriè, vicino Torino. Parcheggiata lì una vecchia Fiat Punto. Erano le prime ore del mattino quando lo spiazzale semideserto si riempie di infermieri del Pronto Soccorso e Carabinieri. Accorsi dopo la chiamata di Anna Maria Garino, la quale si era allarmata vedendo che il fratello Silvio, 65 anni, non si svegliava.
I due fratelli vivevano ormai da 3 mesi nella loro auto, in seguito al fallimento del loro bar e sfrattati anche dal loro appartamento, visto che non riuscivano più a pagare affitto e bollette.
Forse troppo orgogliosi per chiedere aiuto, hanno nascosto a tutti la loro situazione di profonda crisi, tanto che per dormire si allontanavano dalla loro Ciriè, dove tutti li conoscevano, arrivando fino a Lanzo, nel parcheggio di via Loreto. Aspettando l’orario di chiusura per rovistare nella spazzatura qualcosa da mangiare.
INFARTO. Probabile infarto, afferma il medico legale Paolo Guizzardi. Scosso anche il Sindaco, Francesco Brizio che afferma: “mi chiedo perché non si siano rivolti ai servizi sociali del nostro Comune”.
«Speravamo di uscirne presto. Avevamo fatto domanda per la pensione, speravamo di riceverla presto per pagarci una nuova casa», ha raccontato la sorella ai carabinieri. Adesso la donna è stata affidata alle cure delle suore della congregazione di Santa Maria di Loreto, devote a quella Madonna che Anna Maria ha tanto pregato in questo momento così difficile.
Teresa Ciliberto
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