Attualità e Cronaca Rosa

“Shibari” – Gioco erotico finito in tragedia. Arrestato l’uomo presente durante la pratica giapponese

11-09-2011

“Shibari” – Gioco erotico finito in tragedia. Arrestato l’uomo presente durante la pratica giapponese

Arrestato l’uomo che era presente al gioco erotico finito in tragedia a Roma che ha causato la morte di una ragazza.

 

ROMA. Una ragazza di 24 anni è morta e un’altra di 23 è finita in ospedale in gravi condizioni, a causa di un gioco erotico finito male. Si tratta di una pratica sadomaso che si rifà allo Shibari un gioco erotico ed antica forma artistica di legatura giapponese. La pratica prevede l’essere legati fino al collo e la stretta che ne deriva porterebbe a provare una sensazione simile all’orgasmo. La tragedia si è consumata nel garage di un complesso di uffici pubblici dell’Agenzia delle Entrate e dell’Enav in via Settebagni, alla periferia di Roma, dove lavorava la ragazza ricoverata.

A chiamare i soccorsi, intorno alle 4.45 di due notti fa, è stato un ingegnere meccanico romano di 42 anni, Soter Mulé, appassionato di fotografia che stava partecipando con loro alla ‘costrizione erotica’ dello Shibari. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale per la morte della giovane, Paola C., e di lesioni volontarie nei confronti di F.F., l’altra ragazza ferita. L’uomo si trova ora in carcere.

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LA PRATICA. Le due ragazze legate con una stessa corda ai capi opposti sono state avvolte in varie parti del corpo fino ad arrivare al collo. La corda era stata fatta passare su una trave orizzontale a due metri da terra, un tubo metallico. Ognuna faceva da contrappeso all’altra alternandosi in saltelli: quando una scendeva verso terra, l’altra saliva verso l’alto dandosi la spinta con le punte dei piedi, in una sorta di dondolìo. Man mano, salendo, la corda provocava loro uno strozzamento di alcuni secondi: secondo questa tecniche erotiche infatti, il soffocamento, produce infatti una sensazione simile all’orgasmo. Ad un certo punto una delle due ragazze a causa della mancanza di ossigeno è svenuta cadendo per terra. L’altra quindi si è ritrovata in alto e la corda l’ha stretta fino a farla morire impiccata.

 

LA SOPRAVVISSUTA. Per la 23enne sopravvissuta è stata portata in codice rosso all’ospedale Sant’Andrea. Ora è ricoverata in prognosi riservata, ma i medici sembrerebbero ottimisti ed escludono il pericolo di vita. La ragazza è intubata e avrebbe segni della corda che l’ha soffocata sul collo e su un polso. Non è cosciente ed è piantonata dalla polizia. Lavora per una società privata che offre servizi di portierato all’interno dell’edificio dove si trovano anche uffici dell’Enav.

 

RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI. Gli investigatori hanno ricostruito la serata dei tre. Pare che le due ragazze e l’uomo abbiano trascorso una serata insieme in un pub a sentire un concerto, facendo probabilmente uso di alcol e cannabis, poi insieme si sono recati nel vano caldaia dello scantinato dell’edificio. Dalle informazioni acquisite la ragazza romana in ospedale lavora come custode nel complesso degli uffici suddivisi tra Agenzia dell’Entrate e Enav, presso il quale si è consumata la tragedia,  mentre la giovane deceduta era una studentessa fuori sede dell’università La Sapienza, originaria di Lecce.

 

OGGETTI EROTICI. Nel portabagli dell’auto dell’uomo, una Hyundai gialla, gli uomini della Squadra Mobile guidati da Vittorio Rizzi hanno trovato una collezione di pubblicazioni e oggetti erotici, una sorta di porno shop. L’uomo le ha legate entrambe e avrebbe cominciato questo gioco di “asfissia” a luci rosse. Quando si è accorto che una della ragazze aveva perso conoscenza, ha provato a tagliare la corda che stringeva il collo con un coltello preso dalla borsa di una delle due giovani, ma non c’è stato nulla da fare.

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LEGATURA GIAPPONESE. Lo Shibari, conosciuto anche come Kinbaku, è un’antica forma artistica di legatura giapponese, una tecnica di bondage che risale ai Samurai e ai loro prigionieri, divenuta col tempo una pratica sessuale sadomaso. Il suo stile fa riferimento ad altre forme tradizionali giapponesi come Ikebana, Sumi-e (pittura con inchiostro nero) e Chanoyu (cerimonia del tè). La pratica cerca di portare i protagonisti del “gioco” alla ricerca di sensazioni profonde.

Tra le varie modalità dello Shibari ci sono la pratica meditativa condivisa, il rilassamento profondo per la flessibilità del corpo e della mente, una forma di scambio di potere, e la costrizione erotica, quella che è costata la vita alla 24enne.

Paola Totaro

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