“Shibari” gioco erotico sadomaso. L’arrestato, Soter Mulè: scienziato, bamboccione e iper-trasgressivo.
11-09-2011
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Conosciamo Soter Mulè, l’uomo arrestato con l’accusa d’aver ucciso una ragazza e ferito gravemente una seconda durante una pratica sadomaso.
SALVARE PAOLA. C’era anche un coltello insieme ai suoi sex toys: falli finti, maschere, palline e stimolatori clitoridei muniti di scarica elettrica. E con quel coltello Soter ha fallito il tentativo di salvare Paola (nella foto) dalla morte per strangolamento. Era stato bravo però a preparare tutta la scenografia e l’attrezzatura necessaria per condurre le due ragazze nel mondo del sadomaso. Lui fotografo rinomato nell’ambiente del sesso estremo che popola il web (e che frequenta non solo squallidi garage ma anche vernissage d’arte contemporanea), quella studentessa, sua amica da tempo non l’ha salvata.
Ora in carcere col capo chino continua a ripetere “le ragazze erano consenzienti“.
UN PROFESSIONISTA. Gli investigatori ora si stanno inoltrando nel passato di quest’uomo, per conoscerlo meglio.«Soter? Un professionista, una persona raffinata, colta, non certo un esaltato. Da anni partecipa con le sue foto ispirate al bondage ai miei festival d’arte erotica», assicura Ilaria Aquili, organizzatrice di eventi nelle decine di locali romani aperti al sadomaso. Ed è proprio lo scoprire il raffinato Soter in un garage, che proprio non si comprende. “È questo che ci sconvolge. Di certo non delle fotografie, perché avrebbe scelto altre modelle, non così grasse, e poi perché quello non poteva essere un set: mancavano luci, fondali, il truccatore… Deve essere stato un impulso, un gioco cretino». Ecco, morire per un gioco cretino e rischiare ora fino a 18 anni di carcere.
VITA TRA GLI ESTREMI. Una vita tra gli estremi quella di Soter un ragazzo per bene diplomato all’istituto delle Religiose dell’Assunzione e poi laureatosi a Tor Vergata. Fino a poco tempo fa dormiva a casa delle madre a Nemi, vicino Roma e collaborava con la Ceo & Founder, società informatica in cerca di talenti. A vederlo così una persona “normale” al quale però il bondage e lo shibari devono condizionato la psiche. Come nickname aveva scelto Kinbaku, l’altro modo di definire la tecnica giapponese di trarre orgasmi dalla legatura del corpo. Curiosando nel suo profilo Facebook si trova lo scrittore di fantasy George R.R. Martin, il crudele amministratore di sistemi Bofh, e anche l’Operatore bastardo venuto dall’inferno. In campo musicale la preferenza è per gli psichedelici Cardiacs. I videogiochi sono un’altra sua passione; e tra gli hobby, oltre alla fotografia e alle banche-dati, il Kung Fu. Su una community di Internet aveva ammesso: “Ho fatto il fotografo quando non ci capivo niente e ora non so come essere un buon fotografo. Nel frattempo scatto, scatto, scatto…”. Personalità multiple e inquietanti le sue: scienziato, «bamboccione», iper-trasgressivo.
“QUALCUNO È MORTO”. Proprio lunedì scorso alle 11.49 aveva lasciato scritto su Facebook: “Qualcuno stanotte è morto“. Queste e altre parole finiranno al vaglio del capo della Squadra mobile romana Vittorio Rizzi. Sicuramente anche quelle di risposta alle parole di avvenuta morte riportate da Soter. Infatti Pischella Bionna Incazzosa gli aveva risposto: «Chez moi aussi», anche a casa mia. Altre vittime di un gioco cretino?
Paola Totaro
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