Attualità e Cronaca Rosa

GHB: la droga dello stupro.

04-05-2011

GHB: la droga dello stupro.

Avete mai sentito parlare di droga dello stupro”? Ebbene sì, esiste ed è anche molto diffusa.
Il GHB (gamma hydrossi butirrolattone) è una sostanza liquida, inodore e insapore; nasce in ambito medico sia come anestetico che come coadiuvante del parto, date le sue sviluppate proprietà antidolorifiche e rilassanti. L’appellativo “droga dello stupro” gli è stato affibbiato dopo aver constatato in alcuni casi di stupro, che le donne in questione avevano ingerito questa sostanza. La droga, detta anche “liquid ecstasy”, essendo inodore e insapore è facilmente diluibile nei cocktail delle vittime che, dopo averla ingerita entrano in uno stato di totale abbandono.

 

Il GHB agisce sui freni inibitori della donna, che si lascia andare completamente al proprio aggressore pur restando cosciente. La cosa peggiore però, è che il GHB agisce anche sulla memoria a breve termine, le vittime infatti il giorno dopo non ricordano nulla di quello che è successo, tantomeno i volti dei propri aggressori. Sono gli effetti classici di una sbronza: mal di testa, nausea e stato confusionale. I suoi effetti sopraggiungono dopo dieci o venti minuti dall’assunzione e possono durare dalle due alle tre ore, il tempo perfetto per compiere un atto di violenza carnale senza dover combattere con le reazioni di ribellione della donna in questione.

 

Niente di più semplice! America e Giappone registrano diversi casi di stupri facilitati dal GHB, e ultimamente anche in Italia sono stati riscontrati casi di questo genere. L’ultimo a Perugia, dove una ragazza si è risvegliata in un parcheggio in cattive condizioni e in stato del tutto confusionale. Solo dopo una visita al pronto soccorso i medici si sono accorti della violenza subita dalla ragazza e della presenza nel suo organismo della droga. Il GHB viene usato anche come sostanza dopante dai body builder e come farmaco contro l’impotenza, in quanto aumenta la durata dell’erezione. Purtroppo questa droga non è difficile da trovare. Si può acquistare negli ospedali, ovviamente sottobanco e nei mercati neri, ma la cosa più scandalosa è che esistono anche dei siti in cui vengono proposte delle alternative legali del prodotto.

 

Un modo per evitare tutto questo? Aprite bene gli occhi e non perdete mai di vista il vostro bicchiere, potreste ritrovarvi in qualche angolo della città malconce senza ricordare nemmeno il perché!

 

Stefania Vacca

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