Attualità e Cronaca Rosa

Gemelle siamesi – Sopravvivono perché unite

03-08-2011

Gemelle siamesi – Sopravvivono perché unite

Le gemelline siamesi nate nel Sant’Orsola di Bologna sopravvivono proprio perché unite.

 

INSIEME. Lucia e Rebecca crescono, si irrobustiscono e si danno forza l’una con l’altra. Condividono il cuore, il fegato, una parte dell’intestino e il tronco. L’operazione che avrebbe permesso il loro distacco sembrava inizialmente inevitabile, ma la natura a volte esercita la propria azione in modo inaspettato, sfidando le leggi della scienza e della vita.

 

SUPERATA UNA CRISI. “È assolutamente positivo il fatto che crescano e si irrobustiscano – afferma il primario della chirurgia pediatrica, professor Mario Lima, coordinatore dell’équipe che segue le gemelle -. È positivo proprio in vista di una separazione che, se sussisteranno le condizioni, crediamo sarà inevitabile, anche se per il momento non è possibile ipotizzare tempi“. Nei giorni scorsi le piccole avevano avuto un’ascite (una raccolta di liquido nella cavità peritoneale), ma le cure intensive e il loro reciproco supporto ha fatto loro superare quei giorni di crisi che hanno fatto paventare un intervento d’urgenza.

 

BIOETICA. Si accendono anche discussioni di natura etica. Il Comitato di Bioetica dell’Università di Bologna, presieduto da Stefano Canestrari, ha indicato due ipotesi di azione, a seconda di come evolverà la situazione. “La prima è quella in cui le due neonate non versino in condizioni di imminente e grave pericolo di vita: in questo caso, il Comitato ritiene eticamente corretto che i medici non intervengano per procedere ad una separazione, che provocherebbe la morte di una delle due gemelle“. Qualora invece vi fosse pericolo di vita per entrambe, «la separazione viene ritenuta eticamente corretta“. Una posizione condivisa anche dal monsignor Rino Fisichella, ex presidente della Pontificia Accademia per la vita.

 

POSSIBILE SOPRAVVIVENZA. I genitori di Lucia e Rebecca si sono più volte espressi sulla questione dell’intervento. Sanno che nella peggiore delle ipotesi soltanto una delle gemelline sopravviverà alla separazione. Nell’eventualità, si deciderà di far vivere la gemellina che si dimostrerà più forte.  “Siamo consapevoli che prima o poi dovremo prendere una decisione –afferma la madre -sarà molto dura, ma non delegheremo altri“. Una scelta d’amore e di coraggio che è bene che i genitori prendano da soli, giustamente consigliati dai medici. Le chiacchiere di natura etica e bioetica lasciamole nelle aule d’Università. La vita vera è ben altra.

Elisa Renna

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