Attualità e Cronaca Rosa

Frode fiscale di 245 milioni di euro: Profumo indagato

19-10-2011

Frode fiscale di 245 milioni di euro: Profumo indagato

Profumo froda Unicredit per 245 milioni di euro.

In un periodo di crisi in cui le famiglie fanno i salti mortali per permettersi il minimo indispensabile per arrivare a fine mese, ecco che si parla di frode fiscale. Ma questa volta a frodare il fisco non è stato un privato o un singolo cittadino, bensì una banca, luogo dove in teoria bisognerebbe riporre i propri risparmi al sicuro.

LA FRODE. Alessandro Profumo, ex amministratore delegato di Unicredit, una delle più impostanti banche italiane ed europee, e come tale profumatamente pagato, ha causato un danno allo Stato di ben settecento milioni di euro. Niente male come somma! Per fortuna è già in atto il sequestro di 245 milioni di euro alla banca. Secondo gli inquirenti la maxi cifra sarebbe il profitto di una frode fiscale di vaste proporzioni messa in atto dall’istituto di credito attraverso una operazione finanziaria che le era stata proposta dal gruppo britannico Barclays.

Profumo è l’indagato principale, ma le persone coinvolte a quanto pare sarebbero un po’ di più, circa una ventina.

LE ACCUSE. Unicredit ha sottratto al fisco italiano 745 milioni di euro, per essere precisi. Cifra che è letteralmente sparita dalla dichiarazione dei redditi. Come se non bastasse, il colosso bancario ha anche manifestato incredulità dinanzi al fatto e ha cercato di difendersi dichiarando di essere sempre stata “onesta” e “corretta” nei confronti dei propri clienti.

Profumo, insomma, è accusato di “dichiarazione fiscale fraudolenta mediante altri artifici”.

LA REALTÀ. Ma la verità è ben differente. Sia Unicredit che Barclays speravano di farla franca in un Paese (l’Italia per l’appunto) in cui gli evasori fiscali sono numerosissimi e molto raramente vengono colti in flagrante. E questo aspetto la dice anche lunga su come veniamo considerati all’estero.

Secondo gli inquirenti l’istituto di credito avrebbe “concordato” a tavolino con Barclays l’operazione finanziaria in base alla quale Unicredit avrebbe dovuto pagare le tasse sul 100% degli interessi di un deposito interbancario e invece ha potuto pagare solo il 5% sui dividendi dell’operazione apparentemente presentata che per legge sono deducibili al 95%.

L’EPILOGO. Ora non ci resta che vedere come andrà a finire questa faccenda. Se realmente verranno colmate le lacune, restituiti i soldi rubati o se, ancora una volta, gli indagati riusciranno a restare impuniti.

Francesca Numerati Il mio blog

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