Attualità e Cronaca Rosa

“Se non ora quando?” Luglio 2011 Manifestazione a Siena per parlare delle donne

15-07-2011

“Se non ora quando?” Luglio 2011 Manifestazione a Siena per parlare delle donne

Il weekend del 9 e 10 luglio è stato un altro momento importante per le donne di “Se non ora quando?”, il gruppo che dal 13 febbraio scorso si fa portavoce dei diritti delle donne. A Siena infatti si è svolta una nuova manifestazione del movimento.

 

Decisamente temeraria la scelta di queste giornate. Il caldo afoso, le ferie estive ed i fine settimana al mare avrebbero potuto scoraggiare la partecipazione. Ma gli organizzatori (e le organizzatrici) della manifestazione hanno visto giusto, perché sabato l’ombreggiato prato di Sant’Agostino, messo a disposizione dal Comune di Siena, era più che pieno. Le tante sedie e l’acqua gratis hanno alleviato un po’ il caldo e la fatica per le duemila persone che da tutta Italia hanno deciso di riunirsi qui per parlare dei temi più cari alle donne: il lavoro, la crisi economica, l’immagine femminile nei mass media, il ruolo della donna nella società, la maternità e molto altro ancora. Una manifestazione allegra e spensierata con ritmi un po’ serrati a causa dei tanti interventi previsti e dei molteplici temi da affrontare, ma il movimento è ancora una volta riuscito a dar voce alle donne, per dare voce al loro mondo. Un mondo variegato e trasversale che oggi è sembrato davvero includere tutte le donne che hanno a cuore il proprio futuro e quello delle proprie figlie.

 

SOLIDARIETÀ TRA DONNE. Si respirava una strana atmosfera di solidarietà e complicità in quella piazza, tra le donne che si sono alternate sul palco, quelle che curavano gli aspetti organizzativi dell’incontro e le donne sedute ad ascoltare. Sul palco si sono alternati esponenti di associazioni e governo, attrici e semplici donne per affrontare le più svariate tematiche sull’universo donna. L’economista Tindara Addabbo ha fatto il punto sui bilanci di genere, Linda Sabbadini dell’Istat ha presentato alcuni tra i dati più considerevoli e allarmanti sul mondo femminile: circa 800 mila madri hanno dichiarato di aver dovuto lasciare almeno una volta nella loro vita il proprio posto di lavoro o sono state messe in condizione di lasciarlo; il 40% delle donne laureate sono costrette a fare un lavoro non adeguato agli studi conseguiti, e, dato per nulla sorprendente, le donne guadagnano sempre meno degli uomini.

 

Sabina Castelfranco della Stampa estera ha fatto il punto della situazione sull’immagine e la condizione femminile in Italia e nel mondo. Interventi su ogni tema del mondo femminile si sono alternati anche durante il pomeriggio e le uniche ad essere poco apprezzate dalla piazza sono state proprio le donne di partito: gli interventi di Giulia Bongiorno, Flavia Perina, Rosi Bindi e Livia Turco sono stati accolti con qualche fischio e commenti sui “partiti corrotti”. Anche Susanna Camusso, prima segretaria donna della Cgil, nella mattinata ha svolto un apprezzato intervento sull’etica pubblica e il riconoscimento della dignità femminile, ma nel pomeriggio è stata inesorabilmente contestata dalle parole di alcune donne salite sul palco per dire la loro. Sembra proprio che questo movimento non ne voglia sapere di farsi carico dei colori politici, piuttosto il movimento dimostra di voler parlare, in modo trasversale e aperto, di tutto ciò che interessa il mondo femminile. È stato dato spazio anche alla spensieratezza ed al divertimento prima con un flashmob (riunione improvvisata) in Piazza del Campo, in cui ad un minuto di silenzio sono seguite danze e bolle di sapone. Dalle 10, poi, si è svolto uno spettacolo di musica e parole condotto da Lunetta Savino. Erano presenti:  il quartetto d’archi “Euphoria”, Angela Baraldi, Massimo Zamboni e Teresa de Sio. I lavori sono ricominciati nella mattinata di domenica 10 luglio che è stata dedicata all’organizzazione operativa del movimento, la quale attraverso la rete, mira ad allargare i 120 comitati di donne nati a partire dal 13 febbraio.

MOVIMENTO CRITICATO. Sono tante le critiche mosse a questo movimento, dalla faziosità al femminismo, dall’interesse economico alla voglia di visibilità, ma l’unica cosa che ho visto con i miei occhi in questa manifestazione, è stata la voglia di esprimersi, parlare e confrontarsi, con apertura e magari un po’ troppo fervore, ma con la passione necessaria per dimostrare che occorre parlare delle donne e dei nostri diritti per affermarli e creare un mondo che ruoti anche intorno a noi. Essere donna oggi non è più semplice di quanto non lo fosse in passato, ma ora c’è una differenza: la consapevolezza che le cose si possono cambiare. Ed al grido “Se non ora quando?”, ieri in Piazza abbiamo risposto tutte “Adesso!”. Mentre ero lì, ripensavo a una frase che mia madre mi ha sempre ripetuto: “Le donne hanno una marcia in più”. Pensavo che mia madre fosse una femminista, in realtà è solo una donna consapevole del ruolo che ricopriamo nella società, un ruolo centrale che ha bisogno di un riconoscimento quotidiano, che non si concluda con la fine di una manifestazione.

Maria Guarriello

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