Attualità e Cronaca Rosa

Arresto Papa, sì della Camera – Al Senato negato arresto Tedesco

21-07-2011

Arresto Papa, sì della Camera – Al Senato negato arresto Tedesco

Ieri alla Camera ed al Senato si è votato sulla richiesta d’arresto rispettivamente di Alfonso Papa ed Alberto Tedesco. Autorizzato l’arresto per Papa (Pdl) e negato per Tedesco (Gruppo Misto).

 

DECRETO EMERGENZA RIFIUTI. Ieri, 20 luglio 2011 l’intero Parlamento ha vissuto una delle giornate più calde degli ultimi anni. In realtà la temperatura ha iniziato a salire già il 19 pomeriggio, quando si è arrivati alla votazione del Decreto sull’emergenza rifiuti in Campania, che il Governo aveva approvato ad inizio luglio, con il voto espressamente contrario della Lega Nord, che non intendeva in alcun modo aiutare l’odiato sindaco di Napoli De Magistris. Il NO della Lega si scontrava con la volontà del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo di portare avanti un provvedimento d’urgenza considerato indispensabile per la risoluzione dell’ennesima crisi dei rifiuti. Il Decreto, e una serie di mozioni parlamentari di argomento analogo, si sono andate ad intrecciare in modo inestricabile con la richiesta di custodia cautelare (leggi “arresto”) per il Deputato del PDL Alfonso Papa, ma anche con quella di arresti domiciliari per il Senatore ex PD Alberto Tedesco. Non è facile procedere con ordine in due giornate tanto disordinate. Sta di fatto che martedì il PDL, quindi il partito della Prestigiacomo, ha chiesto alla Camera di rinviare in Commissione il Decreto. Di solito un rinvio in Commissione viene utilizzato per approfondire meglio tematiche e problemi emersi durante il dibattito in Aula. Ma è molto raro che ciò avvenga per un Decreto Legge, che ha una data di scadenza ravvicinata, che in questo caso è ancora più a rischio dato che a fine luglio le Camere chiuderanno sino ad inizio settembre. La richiesta del PDL (e della Lega) ha provocato la reazione delle opposizioni, che hanno chiesto di andare avanti nella discussione e votazione. Si è giunti ad un voto che, a sorpresa, ha dato torto alla maggioranza (che tale non era) e ragione alle opposizioni. Immediatamente si è assistito ad uno spettacolo ancora una volta piuttosto raro: coloro che appoggiano il Governo, che ha emanato il Decreto, si sono messi a fare ostruzionismo contro il Decreto stesso. In pratica un auto-ostruzionismo che ha bloccato l’Aula di Montecitorio per ore, aumentando la tensione.

 

ACCORDI POLITICI. Si diceva, infatti, che il Governo cercasse un accordo con la Lega: “noi ritiriamo il Decreto e voi votate contro l’arresto di Papa, nonostante avete detto il contrario”. La Lega si è divisa. Da un lato Bossi e i “vecchi” che erano favorevoli a questo “scambio”, dall’altra Maroni ed i “giovani” che non ne volevano sapere, ritenendo indigeribile per la loro base elettorale, già piuttosto irritata, l’ennesimo salvataggio di Berlusconi e dei suoi amici. In serata si è deciso di rinviare tutto al giorno successivo, ma si è anche ritenuto di dover passare a discutere le mozioni che riguardavano sempre i rifiuti a Napoli. Una Prestigiacomo piuttosto impreparata ha dato parere negativo, molto frettoloso, su tutte le mozioni presentate dalle opposizioni e favorevole su quelle del PDL e dei cosiddetti “Responsabili”. Per evitare ulteriori pasticci la Presidenza della Camera ha preferito chiuderla lì e ripartire il mattino dopo. E ieri la mattinata è partita vivace. La Prestigiacomo, infatti, doveva aver avuto qualche “sogno notturno” perché ha parzialmente modificato i suoi pareri (che, in teoria, dovrebbero essere quelli dell’intero Governo) sulle mozioni, dicendosi favorevole ad alcune parti di esse. Non si tratta di un fatto raro; succede spesso che il Governo modifichi, in parte, le sue opinioni basandosi anche sugli umori della Camera e del Senato. Stavolta però, a quanto pare, qualcosa non ha funzionato. Al momento del voto, che è palese e quindi immediatamente conosciuto da tutti, si è assistiti ad una scena nuovissima. La mozione che ha parere favorevole del Governo si vede votare contro dall’intero Governo (Prestigiacomo esclusa!) mentre i Deputati della maggioranza vanno ognuno per conto proprio, disorientati dalle indicazioni contraddittorie del Governo. E la scena si ripete per varie volte! Sin quando il capogruppo del PDL e quello della Lega si recano dal Ministro Prestigiacomo e danno vita ad una discussione vivace, diciamo così, tanto da costringere lo stesso Presidente della Camera a richiamare tutti all’ordine per poter andare avanti. Dopo questo siparietto si è tornati al Decreto sui rifiuti, ma stavolta la maggioranza ha retto ed ha deciso di rimandare il Decreto in Commissione, affondandolo di fatto. La cosa ha provocato la dura reazione delle opposizioni, che hanno accusato la Lega di aver attuato lo scambio che si diceva. Via il Decreto in cambio della salvezza di Papa. Immaginabile la reazione della Lega e, come recita il Resoconto della Camera, le “vivaci scambi di apostrofi” (leggi: “insulti”) tra le parti. La mattina si è chiusa con la Mussolini urlante in difesa del suo “povero nonno”, vittima degli insulti della Sinistra. Mancava la sceneggiata napoletana per chiudere degnamente la prima parte dei lavori! Il pomeriggio è stato di fuoco.

 

RICHIESTE D’ARRESTO. Come se ci fosse stato un accordo (e forse c’è stato) la Camera ed il Senato si sono trovate a dover discutere dell’arresto di due loro membri. Alla Camera, come è noto, era protagonista il Deputato del PDL, e magistrato, Alfonso Papa, sul quale pendeva una richiesta di arresto da parte della Procura di Napoli, secondo la quale Papa “aveva accesso a informazioni riservate, direttamente o tramite i poliziotti infedeli, e le usava da una parte per acquisire credito presso le sfere politiche, da un’altra per taglieggiare le sue vittime, prevalentemente imprenditori” allo stesso tempo in Senato si discuteva la sorte di Alberto Tedesco, accusato dalla procura di Bari, come ex Assessore alla Sanità della Giunta Regionale pugliese di “corruzione, concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso in relazione a presunti appalti truccati e nomine di vertici Asl”. In entrambi i rami del Parlamento si è assistito a discussioni che spesso sono sfociate in scontri verbali (evitati per poco quelli fisici!). Alla Camera le opposizioni, basandosi sulle conclusioni della Giunta per le Autorizzazioni a procedere, hanno chiesto la concessione dell’arresto per la preoccupazione che Papa potesse reiterare i reati di cui è accusato, ma anche per evitare di mostrare ancora una volta che la casta non sa fare altro che auto-difendersi con privilegi inaccettabili (per i reati di cui è accusato Papa un cittadino normale sarebbe già in carcere). Dall’altro lato la maggioranza si divideva clamorosamente. PDL e “responsabili”, che chiedevano il voto segreto dell’Aula, ritenevano inaccettabile la richiesta di arresto, basata su elementi risibili, su “persecuzioni politiche”. Inoltre, concedere l’arresto di Papa avrebbe aperto le porte ad ulteriori richieste, facendo del Parlamento l’anticamera delle carceri italiane. Al Senato, intanto, interveniva il Senatore Tedesco che respingeva le accuse ma chiedeva che venisse approvata la richiesta di arresti domiciliari fatta dalla Procura. Anche in Senato si è proceduto con il voto segreto, ed anche in Senato ci sono stati scontri molto aspri. Le opposizioni si sono dichiarate a favore dell’arresto (domiciliare) di Tedesco, la maggioranza (con una curiosa inversione rispetto all’appartenenza politica) contro. Stessa situazione si è presentata alla Camera, con la differenza che la Lega ha espresso parere favorevole all’arresto di Papa, pur lasciando “libertà di coscienza”. A Montecitorio il Deputato Papa ha tenuto un lungo intervento spiegando le sue ragioni, ma non chiedendo di non essere arrestato Il responso dei due rami del Parlamento è stato, però, diverso. Il Senato ha respinto la richiesta di arresto di Tedesco (151 voti contrari all’arresto, 127 a favore, 11 astenuti) mentre la Camera, con un voto a sorpresa che ha provocato l’irata reazione di Berlusconi (che ha di fatto accusato la Lega di averlo tradito), ha concesso l’arresto di Papa (319 voti a favore, 293 contro) di fronte ad una Camera rumorosa sino ad un attimo prima ma che ha accolto il verdetto in profondo silenzio (anche questo evento rarissimo). Ed ora? Ora il Deputato Papa resta parlamentare ma si deve recare in carcere, mentre Tedesco resta Senatore e, a quanto pare, non ritiene necessario dimettersi. Le fibrillazioni della politica proseguono. La Lega è divisa ma in conflitto con Berlusconi, tanto che oggi, giovedì 21 luglio, il Vice Ministro delle Infrastrutture, il leghista Castelli, ha annunciato il suo voto contrario al Decreto che rifinanzia le missioni militari all’estero. La temperatura a quanto pare non intende scendere nei Palazzi del Potere!

 

Federico Smidile

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