Afghanistan – Forze Nato, terzo incidente in 48 ore. Due giorni fa elicottero abbattuto, 38 morti

Afghanistan, ennesimo incidente per le forze della NATO.

 

ATTERRAGGIO D’EMERGENZA. Stamani un incidente ha coinvolto un altro elicottero della Forza Internazionale di Assistenza alla Sicurezza (ISAF) facente capo alla NATO. Secondo quanto riferisce l’ISAF stessa, il velivolo ha realizzato un atterraggio di emergenza nella provincia orientale di Paktiya, in Afghanistan. Nessuna vittima. I talebani, invece, sostengono di aver abbattuto l’elicottero uccidendo i 33 passeggeri a bordo.

 

ELICOTTERO ABBATTUTO. Si tratta del terzo incidente in 48 ore. Il 6 agosto, durante uno scontro notturno tra un reparto della NATO e un contingente talebano, un elicottero Chinook è precipitato nella provincia centrale di Maidan Wardak. Nello schianto sono morti tutti i 38 passeggeri a bordo, 31 dei quali erano soldati statunitensi. Oltre ai militari americani hanno perso la vita anche 7 membri delle truppe d’assalto afgane, anch’essi a bordo dell’elicottero, e 8 insorti.

In un primo momento l’ISAF ha diramato un comunicato in cui segnalava l’incidente, senza però accennare alle vittime. A svelare l’entità e le conseguenze dell’accaduto è stato il Presidente della Repubblica afgano Hamid Garzai, in un comunicato del proprio ufficio stampa.

L’abbattimento dell’elicottero Chinook è stato rivendicato dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, attraverso la pagina web dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan: secondo quanto dichiarato da Mujahid, e confermato da fonti anonime dell’ISAF, il velivolo sarebbe stato abbattuto da un razzo.

 

TERZO INCIDENTE IN 48 ORE. In termini di vittime, quello del 6 agosto rappresenta l’episodio più grave dall’inizio dell’operazione internazionale Enduring Freedom, iniziata nel 2001 in Afghanistan, e segue di poche ore un altro incidente che ha coinvolto l’ISAF e che ha visto l’uccisione accidentale dell’imam di una moschea e di 7 membri della sua famiglia nel distretto di Nad Ali, nella provincia meridionale di Helmand.

Valentina Severin