Attualità e Cronaca Rosa

Gemelli: bimba nata morta. Autopsia: “era sana”.

18-09-2011

Gemelli: bimba nata morta. Autopsia: “era sana”.

Una bimba era nata morta qualche giorno fa dopo che il ricovero della madre, giunta a 2 settimane oltre il termine della gravidanza, era stato rimandato. L’autopsia ha stabilito che la piccola era sana.

 

SANA. L’esame autoptico parla chiaro: la piccola nata morta pochi giorni fa al Policlinico Gemelli, era sana. La notizia si è appresa da fonti vicine ai genitori.

La famiglia, che si era rivolta alla magistratura aveva provveduto anche a nominare un proprio patologo affinché assistesse all’autopsia. I risultati ufficiali dovrebbero arrivare nella giornata di lunedì e martedì la famiglia dovrebbe poter riavere il piccolo corpicino.

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DANNO ALLA PLACENTA. Potrebbe essere legata ad un danno alla placenta la morte della piccola. Gaetano Scalise, legale dell’ospedale ha confermato che anche i consulenti da lui nominati confermano le cause, anche se bisognerà attendere gli esami istologici per avere un quadro complessivo ancora più certo. Il perito nominato dal pm presenterà una relazione non prima di 60 giorni. Un dirigente del Gemelli intanto dichiara: “Avevamo programmato un intervento attivo della signora per indurre il parto, ma poi c’è stato un problema di posti letto: alcuni casi in reparto hanno fatto sì che due stanze doppie venissero derubricate a singole e i due letti disponibili non c’erano più. L’intervento era slittato a solo alcune ore dopo“.

 

I FATTI. Superato il termine delle 40 settimane di gravidanza alla madre della piccola era stata consigliata una vistita di controllo ogni 2 giorni per monitorare la situazione. Allo scadere dei 15 giorni successivi era stata decisa l’induzione del parto, senza però far fermare la madre direttamente in ospedale. Purtroppo una volta a casa la donna si era sentita male e tornata d’urgenza al Gemelli ha partorito la figlia morta. Secondo quanto si apprende da fonti vicino ai genitori della piccola, il ricovero era stato programmato in quanto riscontrata scarsità di liquido amniotico che poteva creare sofferenze al feto. Elementi questi, invecchiamento della placenta e ricovero slittato di poche ore, che i genitori della piccola morta giudicano “contraddittori e incongrui” e confermerebbero, i loro “dubbi su eventuali criticità nella condotta dei medici del Gemelli“.

 

CASUALITÀ. Pur ammettendo i motivi della morte della piccola, Antonio Lanzone, dirigente dell’ospedale parla di casualità. “La bimba era sana? Non mi sorprende. È un dato che in qualche modo era prevedibile. Noi, come Policlinico, siamo molto vicini alla signora, alla famiglia tutta. Purtroppo quello che questa donna sta vivendo è una casualità non ponderabile. Un qualcosa che avviene“. Il professor Lanzone è dirigente medico responsabile della struttura complessa di ginecologia disfunzionale del Gemelli. “La signora aveva fatto un controllo domenica, poi il giorno dopo c’era stato un problema con altre due partorienti e si è dovuto far diventare singole due stanze doppie. Quanto accaduto poi, viste le condizioni della signora, è frutto di quella percentuale del 2/3 per mille che è tanto bassa ma fa tanto male perché si parla di neonati. Purtroppo sono eventi imprevedibili“.

 

INCHIESTA PER OMICIDIO.  Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani, ha confermato che l’inchiesta partita con l’ipotesi di omicidio colposo, è ancora  contro ignoti. Un’esposto verrà presentato dall’associazione dei Consumatori Codici, lunedì mattina. “Si vuole far luce sulla vicenda. Se e quando verrà avviato un processo ci costituiremo parte civile, accanto alla famiglia“. Anche il Policlinico ha avviato un’indagine interna i cui risultati saranno resi noti nei prossimi giorni alle istituzioni competenti, tra le quali anche la Regione Lazio che aveva chiesto al nosocomio una relazione, sollecitata dal presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari, Leoluca Orlando.

Seguiremo gli sviluppi di questa terribile vicenda. Come purtroppo sanno molti genitori, quello appena illustrato non è un caso raro.

Paola Totaro

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