Attualità e Cronaca Rosa

Precariato e nuovi mestieri: Zena, la Sibilla laureata in filosofia

01-10-2011

Precariato e nuovi mestieri: Zena, la Sibilla laureata in filosofia

Laureata in filosofia, Zena non trova lavoro ed ha deciso di inventarsi un’attività: “Zelante esperta negli aforismi”.

 

VALIGIA DI CARTONE. Zena Rotundi è di Lecce e ha 32 anni. Con una valigia di cartone recuperata nella spazzatura gira l’Italia. All’interno della valigia i suoi attrezzi del “mestiere” i costumi di scena e tutto il necessario: un block-notes di fogli verde chiaro, penna d’oca, tappeto «magico». La trasformazione avviene in strada e fa parte dello spettacolo. Da donna moderna in jeans e maglietta Zena diventa ammaliante e misteriosa con il suo lungo abito nero con ampia scollatura. E lei ci scherza sù:  “Così mi trasformo in una creatura dai superpoteri“.

Sibilla ma non solo. Tutti i talenti di Zena diventano arte sulla strada: statua vivente, suonatrice di flauto traverso e arpa celtica, velista.

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ZENA, LA SIBILLA PRECARIA – La laurea di filosofia con tesi sul teatro di Carmelo Bene, Zena purtroppo non le ha consentito di trovare lavoro a Napoli, città da lei definita: “La città ideale per chi non ha un lavoro fisso“. Per questo ha pensato di specializzarsi nell’arte del nulla “nientart“. “Ho imparato a comporre versi dal poeta Silvestro Sentiero, racconta Zena. “Ci siamo conosciuti a Otranto dieci anni fa“.

Gia da cinque anni la leccese si cimenta nel creare aforismi personalizzati. Guarda per un attimo per persone in viso e scrive.

Quasi una maga, una chiromante dello sguardo. Attorno a sé riesce a calamitare decine di persone: a San Vito Lo Capo, quest’estate, facevano la fila. 

 “Studio la fisionomia, l’abbigliamento, come le persone mi fissano e se sostengono lo sguardo“. Quasi uno specchio vivente “Dopo tanti anni  ho sviluppato un certo spirito di osservazione. In molti prevale la componente narcisistica, vogliono sentirsi al centro dell’attenzione. Altri sono spinti dalla curiosità e dalla voglia di giocare“. Alcuni entusiasti si riconoscono nelle sue parole: “Ci hai azzeccato in pieno“. Le anziane signore, spesso perfino si commuovono: “Non sono più abituate ai complimenti, alle belle parole. Mi chiedono il numero di telefono per rimanere in contatto e, ogni tanto, le chiamo“. Anche di animo buono e gentile la nostra sibilla. GUADAGNO SCARSO. Le entrate dipendono dalla generosità delle persone. Racconta Zena: “A volte racimolo anche un centinaio di euro, nei giorni no pochi spiccioli“. Ma è il  contatto con gli occhi che le persone apprezzano: “La sintonia non è sempre immediata. Mi capita di essere pungente se, dall’altra parte, avverto scetticismo. I primi due anni sono stati i più creativi, dopo un po’ si rischia di diventare ripetitivi” ammette Zena.

Purtroppo Zena ha sempre più difficoltà a trovare piazze e spazzi disponibili e il rischio è sempre più concreto di incorrere in multe per occupazione abusiva di suolo pubblico. “Avevo un permesso temporaneo, ma è scaduto e non si può rinnovare” dice tristemente.
Ed è anche per questo motivo che pensa di rispolverare e mettere a frutto la sua laurea in filosofia. Ma ha un desiderio: “Ho presentato domanda di insegnamento a Genova”. Un trasferimento al nord quindi. “Per amore, ma non solo...”. Il suo nome, a quanto pare, sarebbe legato all’ex repubblica marinara: “Mia madre lo ha scelto pensando che significasse “donna” in ebraico. In realtà, deriva dal greco zào (vivere ndr) e ho scoperto che vuol dire anche “genovese“.
Allora in bocca al lupo Zena. Il contatto con le persone degli ultimi anni sicuramente sarà un tesoro al quale attingere nel lavoro e nella vita.
Paola Totaro

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