Vittorio Arrigoni: la Palestina nel cuore

Vittorio Arrigoni ha lasciato prematuramente e nel modo piu’ terribile “sua” terra Gaza. Quella striscia di territorio che divide la Palestina da Israele e l’Egitto.
Da molti anni attivista a tempo pieno per organizzazioni umanitarie ed ONG dal 2008 si era trasferito a Gaza per sostenere il popolo Palestinese vittima della politica autoritaria di Israele e di frange collaborazioniste all’interno della stessa Palestina. Il suo impegno fattivo e senza sconti l’aveva portato ad essere inserito nella “lista nera” delle persone sgradite a Israele. In piu’ di un occasione per indurlo ad abbandonare la sua lotta Vittorio Arrigoni aveva subito percosse. Ma non aveva desistito ed era rimasto tra la “sua” gente. In un video girato nel 2009 Vittorio Arrigoni raccontava il dolore ed i sacrifici con i quali il popolo Palestinese è obbligato a convivere a causa dell’atteggiamento ostile da parte degli Israeliani. Aveva raccontato le stragi e la voglia di quel popolo martoriato di continuare a vivere anche con i pochi mezzi a disposizione.

Dal suo blog, con i suoi libri ed articoli aveva continuato a raccontare il dramma palestinese. Purtroppo il 14 aprile scorso Vittorio Arrigoni è stato rapito e, si è saputo successivamente, quasi subito ucciso tramite strangolamento. Autore del terribile gesto un gruppo terrorista palestinese il quale in un primo momento aveva chiesto in cambio del rilascio di Arrigoni la liberazione di alcuni propri attivisti incarcerati. Ma non c’è stato tempo neppure per una trattativa. Grande dolore e sdegno si sono levati soprattutto da parte del popolo palestinese che ormai da anni vedeva in Arrigoni un punto di riferimento concreto tanto da conferirgli la cittadinanza onoraria. Aveva solo 36 anni Vittorio. Non è bastato l’auspicio che era diventato anche il titolo di un suo libro, a salvarlo. “Restiamo umani” diceva. Già, bisognerebbe che tutti lo facessero. Restare umani.