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Il libro di Andrew Ross Sorking di cui si parla oggi narra una classica storia del terrore. Ci sono vampiri assetati di sangue, squali feroci, creature che, come Frankestein, una volta che degli scienziati pazzi gli hanno donato vita vanno fuori controllo, sceriffi stolti che non credono all’orrore sin quando non gli arriva addosso, ed allora non sanno che fare, e vittime innocenti fatte a pezzi dai mostri. Un classico del brivido, con un piccola, significativa differenza.
La storia qui è tutta vera! Stiamo, infatti, parlando del libro del giornalista americano Andrew Ross Sorkin, Too big to fail – il crollo, pubblicato alla fine del 2010. Sorkin, che è un vero scrittore, è considerato il più importante giornalista americano per quel che riguarda l’economia e la finanza. Nel suo libro racconta, come in un romanzo, l’orrore finanziario che ha travolto l’America ed il mondo nel 2008. Come un maestro del brivido, Sorkin parte dalla fine: dal crollo devastante della quarta banca di affari del mondo: Lehman Brohers, e del collasso dell’intero sistema bancario americano.
E qui incontriamo i vampiri, ossia i manager di Lehman e delle altre banche, concentrati solo sul profitto, senza alcun discernimento, senza nessuna etica che non sia quella del succhiare sangue; ma questi vampiri incontrano squali feroci, che appena sentono l’odore del sangue, la crisi, le difficoltà, si scatenano proprio sulle banche dei vampiri, che da predatori diventano prede. Intanto, i cosiddetti “derivati tossici”, entità misteriose scatenate da banchieri impazziti che ne hanno perso il controllo, prendono vita ed intossicano chiunque li possegga, magari – come nel caso di un Consiglio Comunale norvegese – nemmeno immaginando di avere titoli, azioni, derivati che come Frankestein attaccano chiunque si avvicina rovinandolo all’instante. Sorkin scrive un racconto che, pure nelle parti più tecniche, è comprensibile nel quadro d’insieme, nell’orrore che suscita in chi legge perché si comprende bene come questi meccanismi messi in moto da scienziati pazzi e da vampiri siano diffusi nel mondo ed incontrollabili, anche perché lo sceriffo, ossia il politico, non sa, non capisce, non crede a quel che sta accadendo. E dopo aver negato l’esistenza del mostro, quando questi gli si para davanti, il politico non sa che accidente fare e viene travolto anche lui. Nel racconto di Sorkin ci sono anche le vittime, come in ogni libro sull’orrore. Ma la vittima stavolta non è una bella ragazza urlante, o un giovane muscoloso campione di Football del Liceo americano. No. Stavolta le vittime siamo noi, tutti noi che pure non crediamo di entrarci per nulla.
Ma i danni fatti dai vampiri e dalle altre creature si ripercuotono sulla vita delle persone normali, che si trovano in sempre maggiori difficoltà a gestire i propri soldi, senza nemmeno sapere perché. Come in tutti i grandi classici dell’orrore alla fine sembra che il bene vinca, che le regole vengano di nuovo rispettate, che i malvagi siano puniti. Ma guardate bene dietro l’albero. Non vedete brillare una lama?
Federico Smidile
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