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Un’inchiesta esplora questa inquietante realtà giovanile. Sesso ostentato e mercificato, favorito dai nuovi mezzi di comunicazione.
Tra sesso e minori esiste un rapporto sempre più stretto. I giovanissimi sempre più spregiudicati e precoci esplorano questo delicato territorio che risulta essere sempre meno legato all’affettività ed al desiderio e sempre più ostentazione e merce di scambio. L’età del primo rapporto sessuale si è abbassata a 13-14. L’ha rivelato uno studio dell’Istituo superiore della sanità e l’utilizzo di telefonini e web ha senza dubbio favorito la “maturazione sessuale” anticipata.
STORIE. L’inchiesta del Corriere svela tanti aspetti di questo fenomeno e lo fa parlando con i diretti interessati.
ANDREA 16 ANNI. Studente liceale del nord Italia, Andrea mostra con orgoglio i suoi video hard che hanno come protagoniste le sue compagne di classe. Alcuni li gira lui stesso e dopo li usa come merce di scambio con i coetanei. In uno è possibile “ammirare” una ragazzina di 14 anni che in classe, mentre la professoressa non c’è, accetta la sfida dei suoi compagni: “Facci vedere se il tuo seno è rifatto“. Subito si crea un capannello intorno a lei di ragazzi pronti ad immortalare lo streep che la ragazza, per la gioia degli astanti, ripete più volte ridendo compiaciuta, da vera star. Tutto normale per Andrea che mostra un altro video di una ragazza che simula un rapporto orale con un compagno. Per non parlare della studentessa che mentre il professore spiega con la mano si occupa di tutt’altre faccende.
MARINA 16 ANNI. Per lei l’ostentazione si tramuta in un vero e proprio business. Da due anni infatti si spoglia su Skype in cambio di ricariche telefoniche. Un annuncio su facebook ha dato inizio alla sua “attività”. “Ragazze in vendita cercasi. Lavori su web senza impegno“. E Marina ha pensato fosse un vero affare visto che con poco sforzo poteva guadagnere soldi e apprezzamenti maschili.
RISCHI RILEVANTI. Il Garante della Privacy Francesco Pizzetti commenta questi comportamenti: “Questi ragazzi non conoscono i rischi rilevanti di un comportamento del genere. Devono essere consapevoli che un domani questi video potrebbero essere conosciuti dal datore di lavoro, dal padre del ragazzo con cui vorrebbero fidanzarsi o il fidanzato stesso. Dalla rete è difficile se non impossibile eliminare un documento. Ma ci sono anche problemi di carattere giuridico perché la pubblicazione sul web del video della compagna di classe può integrare reati di pornografia, di corruzione di minore e altro, ai quali si va a rispondere in Procura“.
Paola Totaro
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