Celebrità, Figli, Psicologia

Thylane Blondeau: 10 anni, già top model super pagata

04-11-2011

Thylane Blondeau: 10 anni, già top model super pagata

Bellissima, sensuale, affascinante, provocante. Una diva della moda. Ma non stiamo parlando di Naomi Campbell, bensì di una piccola donna che normalmente per eventuali problemi di salute consulta il pediatra. Già, perché la top model in questione ha solo 10 anni, è richiestissima nel mondo della moda ed è già milionaria.

*

PICCOLE MODELLE CRESCONO. Thylane Blondeau è nata in Francia il 5 aprile del 2001, ma non ha molto tempo per giocare con le bambole o con le sue coetanee. La piccola, infatti, è impegnata tra servizi di moda e sedute di make up. Fa la modella da quando aveva quattro anni ed è apparsa addirittura sulla versione francese di Vogue.
Le sue foto in pose audaci e sexy hanno suscitato scalpore in tutto il mondo, rilanciando domande e temi scottanti. In effetti è più che ovvio chiedersi se sia giusto far assumere ad una bambina di appena 10 anni pose e atteggiamenti di una donna fatta e finita, o comunque, di una ragazza più adulta e consapevole del mondo. Dov’è il limite, se esiste davvero un limite, a tutto ciò? Vivere in questo modo può avere effetti deleteri sulla mente (e sul corpo) di una giovanissima che ancora nulla sa della vita? E i genitori che ruolo hanno in questi casi?

 

È IL MERCATO BELLEZZA. Non si può negare che il settore della moda per bambini abbia conosciuto una rapida ascesa in questi anni e i bimbi modelli non sono certo una cosa strana oggi. E a dire il vero non c’è nulla di male a far moda per bambini e farla indossare loro, visto che ne sono i principali destinatari. Però occorre fare alcune distinzioni: molte volte i bambini vengono fatti sfilare, o fotografati, in pose consone alla loro età, da bambini e il tutto viene loro proposto come fosse una sorta di gioco senza alcun impegno a lungo termine, una bella avventura e niente più.
In questo modo i piccoli non vengono sovraccaricati di ansie e pressioni che non sono ancora in grado di sopportare. Insomma, il vecchio detto è ancora valido: i bambini devono fare i bambini. È lecito e normale chiedersi se per Thylane valga tutto ciò.
A quanto pare la madre della piccola, Veronika Loubry, la incoraggia a procedere di questo passo.
Per proteggerla dalle critiche scatenate dalle sue foto, però, ha chiuso la pagina facebook dedicata alla figlia, motivando cosi la sua decisione: “Ragazzi, sono la mamma di Thylane. Qualcosa è andato storto quando Thylane ha realizzato quella campagna, non sapeva nulla degli aggiornamenti online, perciò voglio proteggerla. Dal profondo del mio cuore, è così piccola, voglio proteggerla e per questo chiuderò questo account. So che siete delle brave persone e l’amate, per questo vi mando un bacio. Grazie”.

 

È ARTE? Di solito, di fronte a scatti come quelli di Thylane, c’è chi propone la questione del valore artistico. Anche qui niente di strano, o di nuovo; però il quesito non cambia: è giusto che una bambina cosi piccola faccia foto in topless o comunque in pose provocanti in nome dell’arte? O in nome del mercato? Si fa un gran parlare di tutela dei minori e dei pericoli a cui quotidianamente vanno incontro nella vita reale e in quella virtuale. È scontato chiedersi se un’esposizione come quella di Thylane, cosi marcata e di una carica erotica decisamente visibile, non sia controproducente in un’ottica di difesa dell’infanzia.
La ragazzina avrà tempo di scegliere che tipo di vita vuole vivere. Di sicuro ora non è nemmeno perfettamente consapevole del proprio corpo. Ma siamo sicuri che tra qualche anno saprà scegliere in piena autonomia, senza condizionamenti mentali o esterni? Che su di lei non peserà l’immagine di quella bambina stupenda che tutti volevano fotografare, costringendola ad inseguire un ideale inesistente di perfezione? Ora è una bimba, domani sarà una donna e per lei molte cose cambieranno, a partire dal suo corpo. Saprà accettare e valorizzare i cambiamenti? Glielo auguriamo, come speriamo che i suoi genitori sappiano essere per lei una guida e un punto d’appoggio.
Francesca Rossi

 

Cosa ti piace?

cosa ne pensi?