Attualità e Cronaca Rosa

“Casta” e costi della politica – Viaggio tra privilegi e sprechi

06-08-2011

“Casta” e costi della politica – Viaggio tra privilegi e sprechi

I privilegi dei politici rimangono non c’è manovra che tenga. Ma vediamo meglio quanto ci costano i nostri rappresentanti al Parlamento.

 

SACRIFICI A SENSO UNICO. Il governo, dopo il varo dell’ultima manovra economica, ha chiesto agli italiani, già stressati da quattro anni di crisi economica, di stringere i denti ancora per un po’, di fare dei sacrifici. C’è crisi ovunque, l’economia è stagnante, i tempi migliori arriveranno poi. Ma siamo sicuri che i sacrifici e le privazioni valgano per tutti?

 

PRIVILEGI DELLA CASTA. Carlo Monai, ex consigliere regionale del Friuli e deputato dell’Idv al primo mandato, racconta i privilegi della casta. Ci conduce in un arcipelago di indennità, vitalizi, regali e sconti tutti appannaggio dei politici. “I costi della politica sono stati ridotti di pochissimo e alcuni sprechi sono immortali. Non possiamo chiedere rinunce agli elettori se per primi non tagliamo franchigie e sperperi“, dice.

 

GIORNI LAVORATIVI. Il tour comincia dando uno sguardo ai giorni lavorativi dei nostri deputati. Si lavora dal martedì al giovedì, ma negli ultimi tempi i pendolari fanno ritorno a casa anche il mercoledì sera, mentre nel 2010 e 2011 l’aula non è mai stata convocata di venerdì. L’indennità netta è di 5.486,58 euro, a cui bisogna aggiungere una diaria di 3.503,11 euro. Per ogni giorno di assenza la voce viene decurtata di 206 euro, ma solo per le sedute in cui si svolgono le votazioni. Lo stipendio è arricchito da un rimborso forfettario per garantire il rapporto fra l’eletto e il suo collegio (3.690 al mese) e gli emolumenti che coprono le uscite per i trasporti, spese di viaggio e telefoni (altri 1.500 all’incirca). In tutto, oltre 14 mila euro al mese netti. “Io credo che lo stipendio che prendiamo sia giusto, ma a condizione che l’impegno sia reale“, ammette l’on. Monai.

 

SCONTI SOLO AI POLITICI. Ai nostri politici sono destinati sconti e omaggi praticamente per ogni cosa: si va dai 3.098 euro a disposizione per le telefonate, una disponibilità di 1500 euro per i computer, anche il 25% di spesa in meno per comprare un’automobile. Ogni parlamentare ha inoltre una tessera che gli consente di non pagare autostrade, treni, aerei e navi, accumulando punti della carta fedeltà “Millemiglia“, che poi viene girata a mogli e figli. E se anche a loro capita di prendere una multa per divieto di sosta come ad ogni comune mortale, c’è un ufficio parlamentare apposito dov’è possibile fare un ricorso al prefetto, con la certezza che sarà accolto. Manco a dirlo, anche per parcheggiare l’auto in aeroporto esiste una tariffa agevolata: a Fiumicino un mese al parking silos agli italiani costa 293 euro, ai parlamentari solo 50.

 

AUTO BLU. Le “auto blu” a disposizione dei politici sono venti, con un costo (tra autisti, carburante e parcheggio) che ammonta a circa 3 miliardi di euro l’anno. A queste vetture vanno aggiunte quelle dei servizi di scorta, arrivando così al numero che fa paura, 90. Basta che ad un politico arrivi una lettera di minaccia (va bene anche se falsificata) ed ecco che gli viene assegnata l’auto di scorta. Anche per la moglie. Anche solo per fare la spesa. E poi tessere Coni per gli eventi sportivi, abbonamenti ai teatri, rimborsi per le spese mediche (mentre per i cittadini il ticket è aumentato di 10 euro) e chi più ne ha, più ne metta.

 

AMARO IN BOCCA. Siamo giunti alla fine di questo bucolico viaggio nella terra dei privilegi, un viaggio che lascia l’amaro in bocca e la speranza che tutto questo sperpero finisca al più presto. I cittadini ringrazieranno.

Elisa Renna

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