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Perché dovremmo fare tanta fatica a ricordare nomi, password, dati e quant’altro quando c’è qualcuno che può farlo al posto nostro?
Io, ad esempio, nel mio computer ho creato una bel file con tutti i “nome utente” o password che uso per accedere ai vari siti a cui sono iscritta. Mia mamma invece, sarà per l’età o perché non sa usare bene il computer – ma nonostante ciò ha voluto la casella di posta elettronica a tutti i costi (“Voglio essere moderna”, ha detto), mi ha chiesto di memorizzare i suoi dati così non deve nemmeno digitarli quando accede al suo account.
È pigrizia questa? Non saprei.
Ma è qui che sorgono i problemi. Tanto per cominciare, da quando ci sono i cellulari ho smesso di imparare a memoria i numeri di telefono. Prima li sapevo tutti: parenti, amici e conoscenti. Adesso li metto in rubrica ed è un miracolo se conosco il mio!
Anche il computer ha impigrito le abilità matematiche (io uso excel), ma adesso ci sta dando del filo da torcere anche la Rete. Gli esseri umani delegano sempre più ogni sforzo di apprendimento ai motori di ricerca.
Tutto ciò sta seriamente preoccupando i ricercatori della Columbia University di New York. Essi hanno in previsione un futuro mondo malato di amnesia e sostenuto da una grande memoria collettiva digitale. Ormai la Rete, Internet, è diventata la nostra memoria esterna cui facciamo continuo affidamento e senza la quale ci sentiremmo un po’ persi.
Il Web ha decisamente rivoluzionato il modo in cui la nostra mente organizza ed archivia i ricordi e i dati esterni. A furia di utilizzare i motori di ricerca (vedasi Google e simili), però, l’essere umano si sta abituando a memorizzare le informazioni tramite nuovi paradigmi. In sostanza, la memoria sta andando in pensione e, ad aggravare la faccenda, sta anche sovvertendo l’ordine delle informazioni stesse per quanto riguarda la loro importanza.
Un esempio per capire meglio? State chiacchierando coi vostri amici di un vecchio film, come ad esempio Quando la moglie è in vacanza: non vi ricorderete mai il regista (che per la cronaca è Billy Wilder) ma vi ricorderete il sito che avete consultato per “saperne di più” o qualche parola chiave (come quelle che digitate per avviare le vostre ricerche).D’altro canto ormai viviamo in un mondo che va avanti per parole chiave. Il lavoro di archiviazione che dovrebbe fare il nostro cervello in realtà viene svolto da Google. Risulta più utile sapere come trovare un’informazione che l’informazione stessa in sé (tanto se la dimentichiamo possiamo sempre andare a cercarla di nuovo).
E poi a cosa serve sapere il nome di Billy Wilder? In fin dei conti, è solo un grandissimo regista che ha fatto la storia del cinema.
E per chi non conoscesse nemmeno per sentito dire Quando la moglie è in vacanza… ecco un spezzone del film, il mio preferito, una vera delizia:
di seguito una scena del film Quando la moglie è in vacanza
Francesca Numerati – Il mio blog
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