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Da giovedì 4 agosto l’attivista Turi “Vaccaro” protesta contro la TAV appollaiato sul un albero a 20 metri di altezza.
ANCORA PROTESTE. Non si fermano le proteste No TAV degli abitanti di Chiomonte, in Val di Susa. Dopo cinque giorni di sciopero della fame passato sotto silenzio da parte della stampa, Turi “Vaccaro”, all’anagrafe Turi Cordaro, giovedì 4 agosto è riuscito a introdursi nella zona rossa del cantiere di Chiomonte e a salire sulla cima di un albero alto 20 metri, mentre altri due attivisti si sono incatenati vicino al cancello d’ingresso dell’area recintata.
TENTATIVI. A nulla sono valsi i tentativi delle forze dell’ordine di far scendere dall’albero l’attivista 57enne originario di Comiso (Ragusa) e tanto meno sono andati a buon fine i tentativi di raggiungerlo con una scala a stadi. I Vigili del Fuoco hanno cercato di convincerlo ad usare almeno l’imbracatura e i moschettoni, ma sono riusciti a fargli avere accettare solamente una coperta per ripararsi dal freddo della notte.
GIÀ NOTO. Turi Cordaro non è nuovo a questo tipo di iniziative: l’attivista era già salito agli onori della cronaca lo scorso 27 giugno, quando aveva sfidato una ruspa scalzo e con tre teste d’aglio in mano.
MANIFESTANTI DENUNCIATI. Mentre Turi porta avanti la sua protesta pacifica, arrivano i primi provvedimenti nei confronti dei manifestanti No TAV che, durante la notte di giovedì, hanno bloccato il TGV alla stazione di Chiusa San Michele – Condove per oltre tre ore. La Polizia sta esaminando i filmati delle telecamere a circuito chiuso della stazione ferroviaria per identificare i responsabili, che verranno denunciati alla Magistratura per interruzione di pubblico servizio.
Denunciato per inosservanza del provvedimento dell’autorità giudiziaria anche un altro manifestante, che si era introdotto senza autorizzazione nell’area recintata del cantiere per portare acqua e indumenti al compagno Turi.
Valentina Severin
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