ONU – Ahmadinejad: se ne vanno i delegati durante il discorso del Presidente iraniano
23-09-2011
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Ieri discorso del Presidente iraniano all’ONU. Molti delegati lasciano l’aula per protesta.
ASSEMBLEA GENERALE DELL’ONU. La 66° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, apertasi con il discorso del Presidente della Repubblica Federale del Brasile, Dilma Rousseff, è stata teatro anche dello show di Mahmoud Ahmadinejad, il presidente iraniano.
Malgrado il suo potere si sia sicuramente indebolito in patria, forse anche a causa della sua aggressività, Ahmadinejad resta battagliero in ambito internazionale, scagliandosi apertamente contro Israele, gli USA e i suoi alleati. Eppure nelle ultime interviste sembrava aver smorzato i toni, lasciando intuire la sua volontà di una distensione nei rapporti con i principali attori della scena internazionale e dichiarando l’importanza basilare della pace. Tuttavia, appena presa la parola nel corso dell’Assemblea dell’ONU, Ahmadinejad ha sferrato un’arringa aggressiva e dai toni palesemente antiamericani.
STATI UNITI “POTENZA ARROGANTE”. Nel suo discorso critica gli Stati Uniti, accusando questa “potenza arrogante” di usare “la propria rete imperialista […] per minacciare chiunque metta in discussione l’Olocausto e i misteriosi eventi dell’11 Settembre, con pesanti sanzioni e azioni militari. Osama Bin Laden andava processato, non ucciso”. Inoltre, attribuisce agli USA la responsabilità della schiavitù degli africani, della recessione globale e, in maniera indiretta, delle sofferenze del popolo palestinese dicendo “Dato che alcuni Paesi europei usano ancora l’Olocausto […] come scusa per ripagare i sionisti, non dovrebbero gli schiavisti e le potenze coloniali sentirsi in obbligo di ripagare le Nazioni colpite (dal sionismo)?”. Con una serie incalzante di domande retoriche, Ahmadinejad si rivolge anche a Roma, considerata sotto “l’occupazione militare americana”: «Qual è la giustificazione delle centinaia di basi americane militari e d’intelligence in diverse parti del mondo, (tra cui) le 83 presenti in Italia?».
A queste parole,la delegazione americane e numerosi delegati delle nazioni dell’Unione Europea, tra cui quella italiana, hanno abbandonato la sala. Una scena già vista al Palazzo di vetro, all’esterno del quale gli oppositori del regime iraniano chiedevano l’espulsione di Teheran dall’ONU.
COMMENTO DEGLI USA. Mark Kornblau ha commentato, a nome della delegazione di Washington, il discorso del Presidente iraniano: “Aveva la possibilità di parlare delle aspirazioni del suo popolo […], invece ha preferito la retorica calunniosa e le teorie del complotto”.
Ora i riflettori sono puntati anche su Erdogan, primo ministro turco, che ha dichiarato la necessità di fare pressioni su Israele, costruttore di ostacoli alla pace, per raggiungere una situazione di equilibrio in Medio Oriente. Inoltre, ha aggiunto, con un’innegabile ipocrisia, che lo Stato ebraico ”non ha rispettato 89 risoluzioni del Consiglio di sicurezza” e ne ha ”ignorate centinaia” della stessa Assemblea generale.
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