Sarah Scazzi. La Cassazione: “Per le due Misseri mancano gravi indizi”.
12-10-2011
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Secondo la Cassazione non esistono gravi indizi a carico di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano, accusate di aver ucciso la piccola Sarah Scazzi il 26 agosto 2010.
“MANCANO GRAVI INDIZI”. “Per le due Misseri mancano gravi indizi”. La Suprema Corte ha depositato le motivazioni del provvedimento con il quale il 26 settembre scorso ha annullato, con rinvio, le misure di custodia cautelare in carcere, confermate per Sabrina e Cosima dalle ordinanze del Tribunale del Riesame di Taranto del 20 giugno e del Tribunale dell’Appello del 12 luglio. “Le motivazioni che la Suprema Corte ha inteso assegnare al provvedimento di annullamento confortano la ragionevolezza dei percorsi logico-giuridici che questa difesa ha rappresentato e sottoposto alla valutazione di un giudice supremo e terzo in assoluto”, ha commentato Franco De Jaco, avvocato della difesa delle due Misseri.
RESTA L’ACCUSA DI OCCULTAMENTO DI CADAVERE. Il ricorso presentato dai legali delle donne, però, è stato accolto solo in parte. Infatti ancora resta in piedi il quadro indiziario riguardante l’accusa di occultamento del cadavere di Sarah, mentre la Suprema Corte non si è ancora espressa sulla richiesta di trasferimento del processo dal Tribunale di Taranto ad altra sede.
La Cassazione ha anche ripreso i giudici, che hanno emesso per Sabrina due ordinanze di custodia incoerenti tra loro: una per aver ucciso la cugina in concorso con il padre Michele e l’altra per aver commesso l’omicidio con la complicità della madre Cosima. E ancora, gli stessi giudici non hanno messo a confronto l’analisi dei tabulati fornita dal RIS con quella presentata dalla difesa di Sabrina, né hanno ricostruito cosa stessero facendo madre e figlia tra le ore 14:00 e le ore 14:32 del 26 agosto 2010, orario in cui Sarah veniva uccisa.
“MI SENTO COME AMANDA”. Nel frattempo, dal carcere, Sabrina continua a sostenere la propria innocenza e a La Repubblica dichiara: “Mi sento come Amanda [Knox, ndr]. Sono in carcere da innocente, ma io quattro anni qui dentro non resisto”. E a proposito della decisione della Cassazione commenta: “La televisione e i giornali mi hanno illusa anche quando è venuta fuori la sentenza, ma io e mia madre siamo ancora in questa cella. Ora invece vogliamo essere messe in libertà. Noi non abbiamo ucciso Sarah”.
UN ALTRO CASO SENZA SOLUZIONE? Dopo l’annullamento con rinvio dell’ordinanza di custodia cautelare per le due Misseri la strada di casa potrebbe essere meno lontana, mentre anche il caso di Sarah, come quello di Meredith, rischia di rimanere insoluto.
Valentina Severin
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