Bambini contagiati da infermiera affetta da Tbc a Roma salgono a diciassette
26-08-2011
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Aumenta il numero dei bambini contagiati da un’infermiera affetta da Tbc nel Policlinico Gemelli di Roma.
IL CONTAGIO – Sedici bambini nati al Gemelli sono stati infettati dai batteri della tubercolosi. Nove nati a luglio, due a marzo e uno ad aprile e ancora le visite non sono terminate. All’ospedale San Camillo e al Bambin Gesù si stanno svolgendo regolarmente circa 150 controlli al giorno in modo tale da esaminare tutti i bambini nati tra il primo di marzo e il 25 luglio, ultimo giorno di lavoro dell’infermiera. I controlli sono partiti a tenaglia. Si è cominciato dai neonati di marzo e luglio per poi procedere verso il centro, finendo coi nati di maggio.
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INFEZIONE ASINTOMATICA – Il contagio però non implica necessariamente la malattia. Difatti non tutte le persone infette sviluppano la malattia completa. Nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni asintomatiche latenti che solo nel 10% dei casi sfociano in una manifestazione acuta della Tbc. C’è un diciassettesimo caso al Gemelli, di una bambina nata a marzo e che si trova nella condizione di “malattia in atto“. Dalla metà di luglio la piccola riceve delle cure specifiche al Bambin Gesù.
INDAGINI PARLAMENTARI – Il Parlamento vuole vederci chiaro in questa faccenda. La Presidente della regione Lazio Renata Polverini, il ministro della Salute Ferruccio Fazio e Leoluca Orlando, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari, stanno lavorando attivamente per scoprire cause, tempistiche e negligenze che hanno portato al contagio. “Voglio acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, – afferma Orlando – sia in merito a eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine alle iniziative amministrative, sanzionatorie e cautelari assunte a fronte di responsabilità eventualmente emerse“.
L’ANSIA DEI GENITORI – Intanto la preoccupazione dei genitori cresce assieme al numero dei bimbi contagiati. Claudia Fava del Piano, avvocato, è una delle mamme che ha partorito al Gemelli. “Il mio prossimo figlio sicuramente non nascerà al Gemelli. Insieme agli altri genitori voglio organizzare una class action contro l’ospedale, perché non è possibile – aggiunge la donna – che una persona che lavora come operatrice sanitaria vada in ospedale sapendo di non essere in perfetta salute. La colpa è dell’infermiera ma anche del caposala e del primario del reparto che non si sono accorti di nulla“.
25/08/2011
Elisa Renna
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