Frustata e segregata a Pesaro, 17enne marocchina – Voleva vivere all’occidentale
01-09-2011
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Una ragazza marocchina di 17 anni è stata frustrata e segregata in casa dal padre.
UN’ADOLESCENZA DA INCUBO – Sembrava un litigio familiare come tanti, accaduto in un paesino della provincia di Pesaro Urbino. I vicini hanno chiamato i carabinieri, che intervenendo hanno fatto desistere la ragazza dal suo desiderio di lanciarsi dalla finestra della soffitta e hanno bloccato il padre che la voleva picchiare. La ragazza è stata poi interrogata e dal suo racconto è venuto fuori il terribile incubo degli ultimi anni. Dall’inizio dell’adolescenza infatti la giovane è stata ripetutamente picchiata, frustrata con un filo elettrico e segregata nella camera del fratellino. Il motivo erano i suoi comportamenti troppo occidentali, aggravati dal fatto che la ragazza avrebbe avuto il primo rapporto sessuale con il fidanzato, un suo connazionale.
LA LITE – Venerdì la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il padre torna dal lavoro e vede la figlia vestita con una maglia a maniche corte. La prende per il capelli, la sbatte contro la parete, la ragazza scappa da casa ma lui la segue con la macchina. La giovane riesce a ritornare a casa e si chiude in soffitta minacciando di suicidarsi lanciandosi nel vuoto. Ed è così che i vicini danno l’allarme ai carabinieri.
IL RUOLO DELLA MADRE – L‘Osservatorio dei minori parla di “crimini contro l’umanità” e invoca una punizione esemplare. La ragazza ora è in comunità, mentre il padre è ai domiciliari dopo tre giorni nel carcere Villa Fastiggi di Pesaro. Anche la madre è stata denunciata per maltrattamento. La donna difatti appoggiava il marito insultando e dando della poco di buono alla figlia.
Elisa Renna
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