Libri

Erri De Luca – In nome della madre

15-04-2011

Erri De Luca – In nome della madre

Nel 2006 lo scrittore napoletano Erri De Luca ha pubblicato un piccolo gioiello di 80 pagine:  In nome della madre, libro che narra la Natività dal punto di vista di Maria (Miriam). In molti punti il libro ricorda un altro capolavoro della cultura italiana del ‘900, ossia il disco La buona Novella di Fabrizio De Andrè. In De Andrè e De Luca ascoltiamo e leggiamo l’amore (non paternalistico) per le donne, e la dolcezza di Maria contrapposta alla ferocia delle leggi degli uomini, sempre pronti a condannare. Fa eccezione Giuseppe, Iosef, che crede fermamente in quel che gli racconta Maria, e accetta ancor prima che gli venga ordinato direttamente da Dio, che quel figlio che Miriam aspetta non è frutto di tradimento ma di miracolo. Il suo amore per Miriam è più forte di tutto; per quella Miriam “piena di grazia”, come dirà poi la dolce preghiera dell’Ave Maria. Ma grazia è per Iosef “la forza sovrumana di affrontare il mondo da soli, senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero, senza neanche spettinarsi (…). E’ un dono e tu l’hai avuto”.

 

Insieme Miriam e Iosef affrontano tutto e tutti, sin quando arriva il momento. La coppia è nei pressi di Betlemme (Bet Lèhem, Città del Pane) quando iniziano le doglie. Miriam chiede di restare sola. Il parto è cosa che riguarda solo lei.  De Luca descrive in modo toccante  le fasi della nascita del piccolo Ieshu, “pasta cresciuta in me senza lievito d’uomo”, come dice Miriam cullando il bambino e paragonandolo ad un pane che si offre. Ma qui esce la mamma, che vuole proteggere SUO figlio pure se sa che quel Figlio è destinato a morire per riscattare tutti. Ed ecco che Miriam inizia una contro-preghiera a Dio: “Signore del mondo, benedetto, ascolta la preghiera della tua serva che adesso è una madre (…). Lo chiamo Ieshu come vuoi tu ma non lo reclamare per qualche tua missione. Fa’ che sia un cucciolo qualunque (…)”. Alla fine Miriam comprende che è inutile opporsi, ma chiede di essere lei a decidere il momento: non in guerra ma in una festa. Non prima. Non con la violenza. E così sarà.  Si tratta di un libro delizioso, da leggere e rileggere. Uno dei più belli scritti da De Luca.

Federico Smidile

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