“Ruggine”. Gaglianone al Festival di Venezia. Pedofilia:”racconto le ferite che il tempo non sana”

Ruggine: nuovo capolavoro di Gaglianone, presentato alla giornata degli autori.

 

CAPOLAVORO. Grande inizio per il festival di Venezia. Presentato alla giornata degli autori “Ruggine” l’ultimo capolavoro di Daniele Gaglianone, tratto dall’omonimo libro di Stefano Massaron.

Ambientato alla fine degli anni Settanta in una periferia di una città del nord. Il film racconta la storia di 3 bambini: Carmine, Cinzia e Sandro; amici di gioco e spensieratezza, finché il loro “mondo” non viene inquinato dall’uccisione di due bambine. Viene, così spezzata quell’innocenza che tanto accompagna l’infanzia di tutti i bambini.

“Il male esiste – dice Gaglianone – perché ci sono persone che lo incarnano, ma ha anche una sua essenza metafisica. Il male vince comunque, solo comparendo ha già fatto vittime e seppure lo vinci, ti porterai sempre dietro le sue macerie”; ed è quello che capita ai protagonisti di questa storia, ormai cresciuti, ma che si trascinano dietro cicatrici indelebili.

 

BAMBINI ORA ADULTI. Stefano Accorsi, Valerio Mastandrea e Valeria Solarino: danno il volto a quei bambini ormai adulti. Mentre Filippo Timi ricopre il ruolo apparentemente buono del dottor Boldrini, che dietro la sua maschera da persona per bene nasconde, invece, la sua vera natura, quella da pedofilo.

Il personaggio interpretato dalla Solario è quello che più di tutti è riuscito a realizzarsi, ma allo stesso tempo è quello che ha più “ruggine” degli altri. «Non sappiamo niente di lei, io racconto Cinzia da adulta e me la sono immaginata come una donna serena, insegnante di educazione artistica ma con una cicatrice non facile da portare. Quando si è piccoli, ogni trauma si conserva, anche un semplice tradimento di un amichetto, tutto resta e diventa un velo di malinconia un’ombra che torna» afferma l’attrice che già si trovata ad interpretare ruoli forti.

Di seguito il trailer del film:

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Teresa Ciliberto