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Il medico di Michael Jackson condannato per “omicidio colposo”

08-11-2011

Il medico di Michael Jackson condannato per “omicidio colposo”

Il dottor Conrad Murray è colpevole per la morte della celebre rockstar Michael Jackson. Lo ha stabilito all’unanimità la giuria dopo 9 ore di camera di consiglio. Il verdetto è arrivato alle 15.33 ora locale. Non gli è stata concessa la libertà su cauzione. Ora Murray attende solo il verdetto finale del giudice, Michael Pastor, programmato per il prossimo 29 novembre.



LA SENTENZA. I 12 componenti della giuria del tribunale di Los Angeles, 7 uomini e 5 donne, dopo 23 giorni di processo e 49 testimonianze, hanno accolto le richieste dellaccusa e condannato il medico personale di Michael Jackson, Conrad Murray cardiologo originario di Houston (Texas), per omicidio colposo. L’imputato ha ascoltato la lettura della sentenza senza manifestare alcuna emozione. Ora rischia 4 anni di prigione. La richiesta della libertà su cauzione non è stata accolta, dunque Murray attenderà in carcere il verdetto del giudice, previsto per il 29 novembre. La sentenza ha fatto letteralmente esplodere i fans di Jackson in boati di gioia, mentre attendevano all’uscita del tribunale. Qualcuno si è messo anche a ballare, imitando gli armoniosi e leggendari movimenti di Jackson. LaToya Jackson, sorella di Michael, ha commentato la sentenza attraverso Twitter: “Tremo in maniera incontenibile, grazie America, grazie ai fan ed agli avvocati, sono stati tutti grandi, Michael era alle udienze ed è per questo che abbiamo vinto”.
I figli di Michael Jackson sono sempre stati lasciati fuori dal processo, ma in aula erano presenti gli altri famigliari.


L’ACCUSA. L’accusa non ha fatto sconti: Conrad Murray avrebbe “abbandonato” il suo paziente, dopo avergli somministrato, tramite iniezione, dosi eccessive del potente sedativo Propofol. Quel maledetto 25 giugno 2009 una delle più grandi rockstar di tutti i tempi è morta nel suo letto, a Neverland, perché il suo medico non si sarebbe minimamente curato di sorvegliarlo e valutare gli effetti del sedativo, come sarebbe stato suo dovere. A demolire la difesa di Murray sono stati i paramedici di Los Angeles, che hanno dettagliatamente spiegato la funzione e gli effetti del Propofol e tre ex compagne del dottore, da lui contattate la notte in cui Jackson morì, avvalorando l’ipotesi della negligenza. A quanto pare il cardiologo conservava nell’abitazione della sua attuale compagna notevoli quantità del medicinale, inducendo il forte sospetto che lo usasse spesso e senza alcuno scrupolo. Il procuratore David Walgren ha più volte proposto, durante il processo, un’immagine poco edificante di Murray: il dottore sarebbe solo un uomo avido, egoista, che era arrivato a farsi pagare da Jackson 150.000 dollari al mese per somministrargli il sedativo che lo aiutava a riposare. Murray non era neppure specializzato all’epoca dei fatti. Tra l’altro, sempre secondo l’accusa, il Propofol non può essere somministrato in case private, ma solo nelle strutture ospedaliere. Dunque il dottor Murray, per la sua totale mancanza di etica professionale, rischia anche di perdere la licenza medica.


LA DIFESA. La difesa, in effetti, è stata piuttosto debole. Si è sostenuto che Michael Jackson non volesse farsi curare. Ciò appare in contraddizione con il fatto che la popstar stava preparando con grande impegno un concerto evento a Londra. L’avvocato di Murray, Ed Chernoff, ha definito “deludente” la sentenza annunciando che ricorrerà in appello. Ha infine aggiunto: “Le chiavi delle sue manette sono in mano al giudice. Certamente vorremmo fare qualsiasi cosa per evitare di farlo andare in prigione”.


Francesca Rossi

Sentenza di colpevolezza contro Conrad Murray

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